Tribuna

La debacle dei vini australiani ha aperto grandi spazi in Cina per i nostri vini

I pesantissimi dazi imposti dalla Repubblica Popolare Cinese ai vini australiani hanno favorito l’export degli altri fornitori.

L’ Australia ha infatti subito la più grande flessione di sempre.

I dati forniti da CAWS  – China Association of Import and Export of Wine and Spirits mostrano un drastico calo dell’ 81 % in valore e dell’ 84 % in volume.

Prima della introduzione dei dazi la quota di mercato per i vini aussies era del 42 %, ora ammonta a un misero 7 %.

I tre paesi che si contendono il mercato cinese del vino adesso sono Italia, Cile e Francia.

Assieme rappresentano oltre il 70 % dei vini importati dai distributori con gli occhi a mandorla.

I nostri cugini d’Oltralpe hanno esportato in Cina da Gennaio a Giugno 46,45 milioni di litri del loro vino.

La crescita è stata del 61 % in valore e del 22 % in volume rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La quota di mercato dei vini francesi ammonta al 40 %. Al secondo posto ci sono i vini cileni che nello stesso periodo hanno inviato 55,4 milioni di litri di vino in più.

La nazione sudamericana occupa ora il 20 % del mercato cinese.

Al terzo posto troviamo l’Italia con un valore di 67,5 milioni di dollari e un volume del 25 %.

La quota del mercato per i vini italiani si attesta al 10 %.

Al quarto posto c’è la Spagna seguita da Australia, Usa, Sudafrica, Germania e Nuova Zelanda.

Sono usciti dalla classifica dei primi dieci esportatori Portogallo e Georgia.

Nonostante la pandemia dopo la battuta d’arresto del 2020 le importazioni di vino nella Repubblica Popolare Cinese fanno registrare una buona crescita.

Ci sono ottime prospettive per i nostri prodotti.

In aumento considerevole il consumo medio di vino: adesso è molto basso, si deve catturare l’attenzione dei giovani consumatori che fanno tendenza.

I millennials e la Generazione Z sono wine lovers indipendenti che apprezzano vini particolari e di nicchia.

Le tipologie preferite da questi due gruppi di sono: vini biologici e naturali, spumanti e rosati che sono i preferiti dalle donne, vini con bassa gradazione alcolica o senza alcol, vini aromatici.

In queste tipologie siamo molto forti davvero. Ci sono molti cocktails bar nelle città e i nostri Brandy, Gin e le Grappe sono molto apprezzati per la miscelazione.

Si devono aprire uffici di rappresentanza, attualmente l’Italia ne ha uno solo mentre Cile e Francia complessivamente ne hanno dieci.

Il lifestyle italiano è molto apprezzato dai ragazzi e dalle ragazze e le donne fanno tendenza per l’acquisto di vini e bevande.

I consumatori cinesi adorano l’artigianalità’ e l’originalità dei vini e prestano davvero molta attenzione alla storia delle cantine, alla etichetta e al packaging della bottiglia.

Umberto Faedi 


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Umberto Faedi

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