Si è svolto stamane presso l’ Eataly di Roma l’importante convegno, patrocinato dal Ministero dello sviluppo economico, riguardante la contraffazione alimentare, all’interno del quale sono stati forniti gli ultimi dati relativi a tale fenomeno.
Infatti, secondo la direzione generale alla lotta alle contraffazioni presso il Ministero dello Sviluppo economico, attualmente il danno dovuto alla contraffazione alimentare nel mondo è stimato a circa 1.700 miliardi di dollari, di cui circa 6.9 miliardi di euro derivano dalle falsificazioni presenti nel territorio italiano. Ne consegue, pertanto, che il danno prodotto dalla diffusione della falsificazione impedisce al nostro sistema fiscale di poter incassare circa 4 miliardi di euro all’anno e, contestualmente, sottrae 100.000 posti di lavoro.
La contraffazione, come sottolineano gli esperti, nel nostro paese è concentrata specialmente nelle città di Firenze, Prato (all’interno delle quali sono presenti le maggiori industrie tessili cinesi la cui produzione da origine alla contraffazione dei prodotti tessili), Caserta e Napoli (dove invece la falsificazione riguarda il settore alimentare) ed è, nella maggior parte dei casi, supportata dalle grandi organizzazioni criminali presenti sul territorio.
In Italia, secondo gli ultimi dati forniti dalla Guardia di Finanza, i prodotti alimentari contraffatti in circolazione nel territorio nazionale sono circa 7 miliardi molti dei quali sono prodotti farmaceutici, i quali rappresentano un serio rischio per la salute della popolazione.
Tuttavia, secondo Federalimentare, la contraffazione alimentare rappresenta solo il 5% del valore complessivo dei prodotti circolanti sul nostro territorio. Questo dato, infatti, è frutto di una serie di controlli rigorosi e di una serie di numerose normative di protezione del consumatore. Infatti, come emerge dai dati forniti dal Ministero dello sviluppo economico, i prodotti soggetti a contraffazione sono quelli a più elevato costo poiché rappresentano per le aziende criminali un guadagno molto più alto rispetto agli altri prodotti di costo c.d. medio.
Nel nostro territorio i principali fenomeni di falsificazione riguardano la provenienza del prodotto, l’ etichettatura, l’apposizione del contrassegno di italianità del prodotto, c.d. Italian sounding (quest’ultima molto diffusa nel nord America).
Per contrastare tale fenomeno, presente soprattutto nell’esportazione del marchio made in Italy, la politica italiana sta mettendo in atto apposite convenzioni internazionali sottoscritte con diversi paesi all’interno dei quali si concentra il più alto numero di prodotti contraffatti. Tali accordi, infatti, sono finalizzati alla eliminazione del marchio di provenienza italiana specialmente nei confronti di specifiche tipologie di prodotti contraffatti in modo tale da poter attribuire al marchio italiano il sinonimo qualità.
Francesco Vaglio
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri