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L’espresso italiano patrimonio Unesco

Questa è l’aspirazione Consorzio per la tutela del caffè espresso italiano tradizionale, costituito da importanti brand italiani di settore, che ha cominciato a lavorare per promuovere la candidatura dell’espresso a bene immateriale dell’Unesco.

Venerdì 24 ottobre 2014, seconda giornata di TriestEspresso Expo, è stato presentato il Consorzio nato con lo specifico obiettivo di tutelare l’espresso italiano tradizionale, cercando di ottenere l’autorevole riconoscimento di bene immateriale dell’Unesco.

 

“Se il caffè turco è stato riconosciuto patrimonio dell’Unesco, perché non può esserlo anche l’espresso? Da qui è iniziato ormai quasi un anno fa l’iter che il 15 settembre di quest’anno ha portato alla costituzione del “Consorzio di tutela dell’espresso tradizionale italiano”, ha spiegato l’ideatore dell’iniziativa, Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente Dersut Caffè e Gruppo Triveneto Torrefattori Caffè.

Un percorso non facile, anche per la complessità delle procedure, ma è un progetto in cui molti ripongono speranza e fiducia, giacché i buoni intenti alla base sono la stesura di un Capitolato con poche chiare regole che chiariscano cosa può essere definito espresso italiano tradizionale, onde evitare le contraffazioni.

 

Il Consorzio è stato fondato da 16 importanti marchi di settore, prevalentemente torrefattori ma anche produttori di macchine da caffè e macindosatori e proprio nella mattinata, prima del Convegno, il Consiglio Direttivo ha accolto 4 nuovi membri, due associazioni di settore e due imprese.
Numerose manifestazioni d’interesse sono state riscontrate nelle giornate di fiera, a dimostrazione di quanto tale sodalizio sia destinato a crescere ulteriormente.

 

Maura Sacher


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