 
						Incontri Rotaliani, edizione record con boom di visitatori

Grande interesse hanno riscosso le wine experience e gli approfondimenti culturali dedicati ai protagonisti di questa quarta edizione: il Teroldego e gli Syrah di Cortona e della Côte Rôtie.
Quando il vino di casa nostra si apre al mondo e si confronta con altre realtà vitivinicole italiane e internazionali.
Gli “Incontri Rotaliani”, con epicentro i comuni di Mezzolombardo, Mezzocorona e San Michele all’Adige, erano nati con questo intendimento.
E il successo dell’edizione 2025 lo sta a dimostrare non solo per la grande partecipazione di wine lover durante le “wine experience”, ma soprattutto per gli aspetti culturali e i rapporti di amicizia che si istaurano tra le diverse delegazioni.
L’omaggio di Francesco De Vigili a madame Catherine Girard

Rapporti di amicizia – dicevo poc’anzi – importantissimi in un settore spesso litigioso e che guarda, spesso anche in Trentino, solo al proprio orticello. Ne è un esempio l’episodio cui ho assistito nel caveau della Cittadella del Vino di Mezzocorona in occasione della cena di gala (una bontà il risotto al Teroldego) che Paolo Dolzan, chef del Ristorante Perbacco e del Bistrot al Corso di Mezzolombardo ha proposto agli ospiti e alle delegazioni nazionali e internazionali.
All’aperitivo Francesco De Vigili, già presidente dell’Associazione “Teroldego Evolution”, fresco della corona assegnatagli dalla guida Vini Buoni d’Italia per il Teroldego Tonalite 2022 e dell’Oscar conquistato al Venice International Wine Trophy (con il Rosato” Controcorrente” 100% uve Teroldego) si è inginocchiato quasi in venerazione ai piedi di madame Catherine Girard, sindaco di Sampigny-lès-Maranges, minuscolo villaggio della Borgogna famoso per i suoi vini.
I paesaggi Rotaliani tutelati dall’Unesco e le peculiarità della Côte Rôtie

In mattinata Catherine Girard era intervenuta al wine talk su un tema di stringente attualità: il rapporto e la convivenza tra il mondo del vino e i paesaggi tutelati dall’Unesco come patrimoni dell’Umanità soffermandosi in particolare sulla Côte Rôtie dove si producono alcuni dei migliori Syrah del mondo.
Qui, all’estremo Nord della Valle del Rodano, sulle colline con pendenze che sfiorano il 70%, la viticoltura è praticata fin dai trempi dei Romani. Un esempio di viticoltura “eroica” con degli spettacolari terrazzamenti che ricordano molte località del Trentino.
Due le sottozone della Côte Rôtie: la Côte Brune, dai terreni più scuri, dove si producono vini tannici e corposi, e la Côte Blonde con suoli più chiari dove nascono vini più eleganti e raffinati.
Il discipinare dello Syrah consente l’aggiunta di una piccola percentuale di Viognier che conferisce al vino delle note floreali che ammrbidiscono i pofumi tipici dello Syrah: il pepe nero.
Grande interesse hanno riscosso le “wine experience” e i “wine lab” tematici

Un successo – dicevamo – la quarta edizione degli incontri biennali rotaliani, determinato anche dal format che, edizione dopo edizione, privilegia e consolida relazioni e crea connessioni durature tra territori e produttori.

Tra le novità di quest’anno, grande interesse hanno riscosso le wine experience. Tra queste Wine&Pizza, ospitata dall’Azienda Agricola De Vescovi Ulzbach, ha saputo coinvolgere un pubblico di oltre 250 presenze.
L’appuntamento, dedicato all’abbinamento tra il Teroldego Rosato e la pizza gourmet di Albert, ha unito scoperta enologica e cultura gastronomica in un’esperienza conviviale.
Ottimi riscontri anche per i wine lab tematici, molti dei quali sold out: sei momenti di approfondimento tecnico dedicati ai protagonisti di questa edizione, il Teroldego Rotaliano e i Syrah di Cortona e della Côte Rôtie. Degustazioni e dialoghi hanno messo in luce affinità e differenze tra terroir, visioni produttive e approcci stilistici, accendendo il dibattito su identità, longevità e prospettive future dei grandi vini rossi.
Gli interventi di Goffredo Pasolli, Polo Dorigati e Roberta Pasini (Cortona)

Il wine talk inaugurale moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro ha coinvolto otto relatori: Goffredo Pasolli (Vicepresidente del Consorzio Tutela Vini del Trentino), Paolo Dorigati (produttore della Piana Rotaliana), Stefano Amerighi (Presidente del Consorzio di Tutela dei Vini Doc di Cortona), Roberta Pasini (produttrice di Cortona), Catherine Girard (sindaco di Sampigny-lès-Maranges, Borgogna), Maurizio Lunetta (Direttore del Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc), Calogero Statella (produttore sull’Etna) e Julien Venancio (produttore in Borgogna).
Un confronto quanto mai interessante e partecipato che ha toccato temi come il ruolo dei consorzi, la sostenibilità produttiva e la valorizzazione dei territori d’origine.
Alla cantina Martinelli di Mezzocorona i banchi d’assaggio di 27 aziende
Nel pomeriggio il walk around tasting alla Cantina Martinelli ha riunito 27 aziende tra produttori vitivinicoli, distillerie e aziende agricole gastronomiche locali, richiamando 250 presenze ai banchi d’assaggio.
La giornata di domenica è stata dedicata alle wine experience con percorsi dedicati alla leggenda del Sangue di Drago, affiancati da sei wine lab tematici condotti dagli esperti del panorama enologico Attilio Scienza, Roberto Anesi, Divina Vitale, Adua Villa, Francesco Bruno Fadda e Andrea Gori.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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