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In digitale anche Slow Fish di Genova

Slow Fish, la manifestazione biennale di Genova, dedicata al mare e alla pesca, è giunta alla decima edizione e quest’anno si svolge in appuntamenti digitali, ma non solo.

Slow Fish 2021 apre il 3 giugno prossimo con la conferenza inaugurale che verrà trasmessa in streaming su www.slowfish.it.

Dal 4 al 30 giugno, la manifestazione propone molti eventi digitali anche con collegamenti internazionali, che affronteranno grandi temi di attualità.
Sono, inoltre, organizzate iniziative diffuse su tutto il territorio ligure da Levante a Ponente, con eventi fisici, in collaborazione con la rete territoriale di Slow Food Liguria.

Il sistema turistico arricchisce il programma con tour guidati nei borghi e visite nelle città liguri.

Per altri quattro giorni, dall’1 al 4 luglio, le aree istituzionali regionali presenteranno le migliori esperienze del proprio territorio insieme a ristoratori e pescatori, e dei partner dell’evento, come Laboratori del Gusto ed Appuntamenti a Tavola.

Il 3 e 4 luglio si terrà il Congresso Nazionale di Slow Food Italia, con oltre 250 delegati in presenza mentre altri 500 delegati e tutti gli altri soci potranno seguire il Congresso collegandosi in diretta.

Per gli organizzatori, Slow Food e Regione Liguria, Slow Fish deve essere una vetrina nazionale e internazionale che porti un messaggio forte di sostenibilità, salvaguardia della biodiversità, e un messaggio di sostegno per tutta la filiera che ruota intorno all’economia del mare, colpita duramente dalla crisi generata dalla pandemia.

«Una delle lezioni che il Covid ci ha lasciato in eredità è che tutto il mondo è interconnesso: per ripartire serve anche e soprattutto tutelare la salute degli ecosistemi e produrre rispettando l’ambiente» dichiara Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria.

Per Carlo Petrini, presidente di Slow Food, «Il mondo della piccola pesca, che vive in un equilibrio già estremamente delicato per le problematiche di gestione in mare e per le storture del mercato, è tra i settori che hanno sofferto di più la crisi. Con la chiusura delle attività di ristorazione e le restrizioni imposte a mercati e fiere, molti hanno perso i principali sbocchi di mercato. Riaccendere i riflettori sulle comunità di pescatori e le risorse del mare assume oggi un significato ancora più forte per comprendere come possiamo provare a ripartire con il piede giusto dopo questa grave crisi pandemica, economica e sociale, guardando al bene comune più importante, l’acqua».

Maura Sacher


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