La parola ai produttori

Ilatium Morini, la passione e l’amore per i grandi vini

Ilatium Morini, la passione e l’amore per i grandi vini Soave, Valpolicella e Amarone

Ilatium Morini, la passione e l’amore per i grandi vini Soave, Valpolicella e Amarone

E’ una storia che parte da lontano quella dell’azienda Ilatium Morini. 

Esattamente dal 1921, quando venne emessa la prima fattura di vendita, poi nel 1935 quando la famiglia inizia ad occuparsi di vino, nel 2003 con la prima etichetta di vino, nel 2006 con l’avvio dei lavori per la costruzione della moderna cantina a Mezzane di Sotto (Vr). 

Un crescendo sempre costellato dalla passione per la coltivazione della vite e la prodizione di vini pregiati: Soave, Valpolicella, Amarone. 

E’ nel 2001 che nasce Ilatium Morini, realtà che spazia tra la Val di Mezzane, la Val d’Illasi e la Valpantena. Il nome, Ilatium ricorda la presenza degli antichi romani che, attratti dalla fertilità del terreno che ben si presta alla coltivazione della vite, olivi ed alberi da frutta, decisero di stabilirsi in queste zone. 

Chiamati Latii (quelli del Lazio) dalle popolazioni autoctone, nel corso del tempo il nome divenne Ilatium che la famiglia Morini ha voluto usare come marchio dell’azienda che si estende su 40 ettari di terreno tra la Valpolicella ed il Soave. 

Aree geograficamente vicine contraddistinte da microclimi e terreni peculiari che regalano uvaggi con caratteristiche organolettiche uniche. 

Saldamente in mano alla famiglia Morini (in sette tra cugini e fratelli) che fa della passione, impegno e amore per il territorio la sua “mission”. Non a caso la raccolta dell’uva è fatta a mano per garantirne l’accurata selezione. 

Non solo. La maggior parte delle operazioni, svolte da personale specializzato, tengono conto della stagionalità e del ciclo di vita della vigna. 

Attenzione e rispetto si manifestano anche nelle fasi di lavorazione in cantina. “Il territorio – afferma Piergiorgio Morini, responsabile enologico – caratterizza i vini in ogni fase della produzione, dall’appassimento alla pigiatura, fino alla fermentazione”. 

Una quarantina di vasi vinari, di varie dimensioni, tutti termoregolati, garantiscono un adeguato stoccaggio del vino che riposa in attesa di essere messo in bottiglia. 

Nel “sacta santorum”, a sei metri di profondità, si svolge la maturazione del vino raccolto in 600 botti di rovere, facendone emergere tutti i sentori. 

Dalla vendemmia 2023 l’azienda Ilatium Morini ha acquisito la certificazione biologica. Un riconoscimento meritato per gli interventi dell’azienda sempre proiettati alla sostenibilità sia nelle lavorazioni in campo che nella vendemmia.

 “Anche la gestione dei vigneti – spiega Piergiorgio Morini – è rispettosa dell’ambiente con l’utilizzo di prodotti fitosanitari biologici che sono supportati anche dalla tecnica della confusione sessuale efficace per ridurre i trattamenti contro gli insetti infestanti. Inoltre, la concimazione viene effettuata solo con prodotti biologici”. 

I repentini cambiamenti climatologici hanno imposto una attenta gestione delle risorse. Per questo nella moderna cantina di vinificazione di Ilatium Morini tutti i macchinari e le attrezzature sono a risparmio energetico e le botti utilizzate per l’affinamento dei vini provengono da foreste gestite in modo responsabile. 

Ad oggi sul mercato è stato distribuito il Valpolicella Doc 2023 bio, nei prossimi mesi saranno messi in commercio il Soave 2023 ed il Soave 2023 “Le Calle” biologici. 

Ma la gamma dei rossi e bianchi è varia: Amarone Docg Riserva Due Mori (intenso e complesso, secco e caldo e morbido in bocca con la presenza di un tannino elegante), Reciotto della Valpolicella Docg “Septemviri” (eleganti note di ciliegie, amarene e cioccolateria, in bocca è dolce e vellutato con un retrogusto speziato, avvolgente e caldo), Amarone Docg Leon (vino di struttura raffinato), Valpolicella Superiore “Prognai”, Valpolicella superiore ripasso “Ciliegi”(vino elegante dove si percepiscono minerali e spezie); 

Reciotto di Soave Docg “Sette Dame” (datteri e frutta esotica molto matura, in bocca dolce, morbido, grande persistenza), Soave Doc “Le Calle”( elegante capace di esprimere nel tempo l’essenza della Garganega), Soave Doc, spumante metodo classico Extra brut “Sette”( 40 mesi sui lieviti). 

La vinaccia che rimane dopo la fase di vinificazione dell’Amarone, viene utilizzata per la produzione della grappa. Info:www.ilatiummorini.it

 


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