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Il Prosekar alla Festa di San Martino a Prosecco

San Martino è anche il Patrono di Prosecco, il borgo del Carso, frazione del Comune di Trieste, che ha dato origine al nome del vino con le bollicine, e pertanto l’11 novembre qui ha doppio significato.

A Prosecco la Festa di San Martino è iniziata venerdì 6 novembre con un intenso calendario di eventi di intrattenimento, luna park, musica, ballo, esibizioni corali, mostre fotografiche, un turbine di allegria che culmina nella giornata di mercoledì 11 novembre 2015, come da tradizione con la fiera agricola e diversi mercatini di prodotti artigianali, nella piazza principale di Prosecco.
Una grande festa in costume, che coinvolge tutte le famiglie del paese, come il reportage di immagini dimostra Festa San Martino foto dal web(http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/foto-e-video/2015/11/09/fotogalleria/a-prosecco-si-spilla-il-vino-nuovo-per-la-festa-di-san-martino-1.12414420#15).

Alla presenza del Sindaco di Trieste e di altre autorità, l’inaugurazione della Fiera sarà segnata da un brindisi collettivo con le bollicine di Prosekar (parola che letteralmente significa “da Prosecco”, nella lingua slava) dell’azienda vitivinicola di Andrej Bole.
Si tratta di uno spumante locale prodotto da tempo immemorabile, menzionato in documenti tra il 1500-1600, apprezzato alla corte degli Asburgo, ma che attorno agli anni ’60 dell’altro secolo cominciò a venir trascurato. Viene riscoperto solo da qualche anno da Edi Kante e brevettato dall’Associazione Agricoltori del Carso, riproponendo il metodo antico citato nel testo “L’esperta vinificazione” (1873) di Josip Vosnjak.

Il Prosekar di Bole esce da uve maturate a quote tra 150 e 250 metri sul livello del mare, sui vecchi terrazzamenti orientati verso il golfo, nella frazione di Pischianzi, in territorio triestino, con ottima esposizione dall’alba e al tramonto. Un esempio di vitigni “eroici”, per le pendenze che si innalzano anche oltre il 25% e che costringono ad un duro impegnativo lavoro, sia nella cura delle vigne ma specie in periodo di vendemmia.

La famiglia Bole ha iniziato a produrre la propria versione dell’antico spumante “di Prosecco” sulla scia di una iniziativa promossa da tre anni a questa parte dall’Associazione Agricoltori del Carso proprio in occasione della tradizionale festività di San Martino.
Come prevede il metodo antico, il Prosekar dei Bole nasce da un uvaggio bianco in parti equilibrate di uve Glera, Vitovska e Malvasia, vinificato in bianco e soggetto per almeno tre settimane dopo la vendemmia a continui travasi onde favorire l’abbassamento della temperatura, l’aerazione e la chiarificazione del mosto. Si ricava un vino frizzante quanto basta, chiaro, dall’abboccato complesso e accattivante.

Sul Carso alla Festa di San Martino tutti gli esercizi di ristorazione e le ‘osmizze’ senza interruzione di orario dispensano vino, castagne e le immancabili salsicce con i crauti, il piatto tipico per questa ricorrenza, che non teme le allarmistiche comunicazioni dell’OMS.

Maura Sacher


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