Vino e Ristoranti

Il Pinot Grigio Doc Triveneta?

Sparito il Tocai per trasformarsi in un “Friulano” vino bianco peraltro non solo friulano benché la geografia indichi che al di là della sponda sinistra dell’Isonzo inizi il Frìuli ancorché in provincia della giuliana Gorizia, soppresso il “Prosecco” carsolino a beneficio della glera coneglianese, ora diventerebbe “interregionale” il Pinot Grigio.

Dal “Messaggero Veneto” di Udine: «Una clamorosa protesta scuote il mondo della viticoltura regionale, a pochi giorni dalla vetrina internazionale di Vinitaly. Il Comitato promotore per la difesa del vino friulano ha infatti acquistato un’intera pagina sul “Messaggero Veneto” per esternare tutta la propria contrarietà alla Doc interregionale del Pinot grigio con Veneto e Trentino. Una vera e propria lettera aperta firmata da 34 aziende (nomi di spicco tra cui Jermann, Castelvecchio, Ronco del Gelso, Zorzettig e Bastianich) e 15 enotecnici».

In Friuli Venezia Giulia nel 2011 si coltivavano 4.700 ettari di Pinot grigio, saliti a 5.790 nel 2014, rimanendo la varietà d’uva pinot-grigiopiù coltivata in regione e rappresentando il 25% dell’intera produzione nazionale, stante che il Veneto conta per il 45% e il Trentino per il 13%.

«Personalmente sono contrario, pur consapevole che altri colleghi, invece, sono favorevoli. Ritengo necessario, comunque, attuare una riflessione seria, approfondita, serena e con tempi adeguati sull’eventualità di costituire una nuova Doc per il Pinot grigio del Triveneto». Con queste parole Roberto Felluga, presidente della Sezione economica regionale vitivinicoltura di Confagricoltura, interviene nel dibattito in corso sulla proposta di costituzione della Doc triveneta del Pinot Grigio, equivalente a un valore pari a circa 300 milioni di bottiglie l’anno, vendute principalmente negli Stati Uniti, in Germania e Inghilterra.

È della Regione Veneto la proposta di realizzare una Doc unica tra le più importanti aree di produzione del Pinot Grigio, la quale partirebbe già alla vendemmia di settembre 2015. Si chiamerebbe “Doc delle Venezie” e consentirebbe “di tutelare il tale vino, evitando imitazioni e un calo del prezzo”.
«La grande Doc interregionale del Pinot grigio è necessaria», secondo il vice presidente FVF Bolzonello, ora però, dopo la lettera del Comitato promotore per la difesa del vino non è escluso un ripensamento.

«Siamo d’accordo che questa varietà debba essere tutelata – sostiene Roberto Felluga, presidente della Sezione economica regionale vitivinicoltura di Confagricoltura – ma perché tutta questa fretta di chiudere entro pochi mesi? Su un tema così rilevante sarebbe bene far parlare i produttori con delle audizioni», giacché la notizia è arrivata inaspettata.

Ora entra in campo un Comitato per la difesa del vino che rifiuta una Doc Pinot Grigio condivisa. E lancia l’allarme: «il progetto prevede la cancellazione di tutte le storiche Igt friulane che tanti di noi utilizzano e valorizzano da decenni e che inevitabilmente metterà a rischio anche l’esistenza delle storiche denominazioni a origine controllata della nostra regione».

E inoltre, obiettano gli interessati, come può essere validata una Doc dalle caratteristiche assolutamente non omogenee per terreno e clima?

Maura Sacher


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