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Il Ministro De Girolamo alla UE ribadisce il no dell’Italia agli Ogm

Al Consiglio dei ministri Ue in corso in questi giorni a Lussemburgo sulla riforma della Politica Agricola Comune, il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo, tra gli altri temi sulla tavola del negoziato, ha esposto anche la posizione dell’Italia contro gli organismi geneticamente modificati che «non servono all’agricoltura italiana», essendo la nostra una agricoltura che punta sulla qualità e la tipicità, piuttosto che sulla quantità.

Il Ministro è partita portandosi dietro sul greening il decreto che sta predisponendo di concerto con gli altri ministri competenti, dell’ambiente Andrea Orlandi e della salute Beatrice Lorenzin, finalizzato ad impedire la coltivazione con Ogm sul suolo del nostro Paese, contando sulla diffidenza delle associazioni dei consumatori e il sostengo delle organizzazioni anti biotec e della Coldiretti.
La De Gerolamo, che, come ha dichiarato in un recente servizio televisivo, ha “respirato agricoltura fin da piccola” date le origini rurali della famiglia, a Lussemburgo è fermamente battagliera su «alcuni punti che per noi sono essenziali» e in una pausa delle intense giornate ha detto ai giornalisti «ho esposto i punti sui quali l’Italia non è disposta a cedere».
Pur consapevole del muro che potrebbe avere davanti a sé, si è fortemente impegnata per «non svilire l’Italia e soprattutto gli agricoltori italiani”, e alla fine riconosce che «è stata apprezzata la chiarezza» con cui le ragioni italiane sono state esposte.

Intanto l’agricoltore Fidenato, forte della sentenza della Corte di Giustizia europea a suo favore, dopo Vivaro ha seminato mais transgenico anche nel campo a Mereto di Tomba, anch’esso confinante la strada.

Maura Sacher
m.sacher@egnews.it


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