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Il granchio blu può essere una opportunità in cucina

Il granchio blu può essere una opportunità in cucina

Il granchio blu può essere una opportunità in cucina

Il terribile granchio blu catturato dai opescatori per proteggere il seminato di Vongole

La specie aliena proveniente dalle coste atlantiche degli Stati Uniti sta mettendo a grande rischio le pregiate produzioni ittiche dell”Adriatico del nord e in particolare della Sacca di Goro e i suoi dintorni lagunari. 

Si chiama Callinectes Sapidus e per cibarsi sta distruggendo gli allevamenti di vongole a riposo compromettendo così l’intero raccolto e mettendo in crisi l’economia del territorio. 

Ma non solo, a causa della sua voracità si ciba di piccoli pesci e di tutto quello che riesce a catturare con le sue robuste chele: anellidi, bivalvi, avannotti ma anche carogne e piante. 

La vita massima di questo predatore è di circa quattro anni e le prime presenze in Italia risalgono al 2008. 

Purtroppo questo crostaceo nocivo si riproduce copiosamente. I granchi blu sono comparsi in Basilicata, alla foce dei fiumi lungo la Costa Jonica, nella Costa Adriatica della Puglia e dell’Abruzzo e purtroppo si sono spostati nell’Alto Adriatico da Goro ai Lidi Ferraresi. 

La specie è molto nociva e si sta rapidamente diffondendo nelle Valli di Comacchio e nel Ravennate.

 Le acque calde e poco profonde sono purtroppo un habitat ideale per la riproduzione e la crescita di questi mostri.

Questi mostri stanno distruggendo completamente eco sistema

Un modo gustoso per combatterne la diffusione può essere quello di cucinarlo. Il sindaco di Filo d’Argenta ha deciso di proporlo in guazzetto alla Festa dell’Unità come fuori menù. 

L’idea è scaturita dopo una riunione fra i sindaci della Comunità del Parco del Delta dopo l’appello di Marika Bugnoli sindaca di Goro. 

Ha lanciato un preoccupato grido d’allarme in merito alla preoccupante proliferazione di questo alieno. 

Simone Nerini ha assaggiato il granchio blu e dopo aver fatto diverse prove ha pensato che il modo migliore per assaporarlo fosse in guazzetto e guarnito con pane abbrustolito. 

La ricetta ha avuto un enorme successo: tutti i granchi sono stati divorati tanto che gli organizzatori della festa sono dovuti andare a Goro per acquistare il doppio della prima fornitura. 

La resa da cottura è del 20 % del peso totale. 

La Regione Emilia Romagna ha autorizzato proprio  in questi giorni la cattura, il prelievo, il trasporto a terra e la successiva commercializzazione del granchio blu. 

Le aziende ittiche titolari di concessioni demaniali marittime nell’ambito della Sacca di Goro e del Territorio di Comacchio possono quindi attivarsi per compiere tutte queste operazioni. 

L’iniziativa ha raccolto il sostegno e il plauso dello Chef Igles Corelli nativo di Filo d’Argenta e tra i grandi protagonisti del leggendario Ristorante Trigabolo, ora direttore della Gambero Rosso Academy. 

Ha proposto una festa dedicata al granchio blu con ricette diversificate. 

Ad esempio bollito in un brodo di cipolla, alloro e aromi e poi guarnito con salse fornendo al commensale un martellino per estrarre la polpa del carapace. 

Mangiato tiepido secondo lo Chef Igles Corelli è una vera leccornia. 

L’obiettivo rimane sempre lo stesso. 

Dare battaglia e combattere con ogni mezzo questa specie aliena, anche cucinandolo e studiando apposite ricette per ridurne il numero.

Umberto Faedi 


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Redazione

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