
Il gran bollito alla padovana
All’Antica Trattoria Al Bosco di Saonara il rito secondo la lista vergata da Galileo Galilei

Una tradizione culinaria tutta padovana all’insegna dei grandi sapori. Un connubio di gusti e profumi che si rifà alle vecchie ricette, sapientemente rivisitate, nella preparazione dei piatti.
Un appuntamento atteso quello con il bollito (meglio il gran bollito visto la ricchezza delle carni), piatto tipico dei mesi invernali, che, nel padovano, assume un significato culturale in quanto era il preferito da Galileo Galilei.
A riprova c’è la famosa” lista della spesa” vergata dal celebre astronomo l’11 dicembre 1604.
La carne fu acquistata da un macellaio di Abano Terme e servì per preparare i pasti agli studenti che lo scienziato, allora docente all’ateneo padovano, ospitava a casa sua.
E proprio quella “lista della spesa” ricorda quali sono gli ingredienti canonici del gran bollito: gallina padovana, anitra, manzo, lingua salmistrata, cotechino e testina di vitello. Lista rimasta inalterata nel tempo.

La tradizione vuole che anche nei pranzi di nozze si servisse, prima degli arrosti, il bollito con tutti i suoi ingredienti di rito: manzo, gallina, cotechino, lingua salmistrata, a discrezione l’anitra, l’oca, la faraona.
Il tutto accompagnato da verdure cotte, cren con l’aceto, salsa verde, salsa di noci, mostarda e sale grosso.
Un rito che all’Antica Trattoria Al Bosco di Saonara è vivo, come negli altri locali storici aderenti all’associazione “Ristorantori Padovani”.
Un evento atteso, meglio dire una radicata tradizione, che la titolare Stefania Daniele, unitamente al braccio destro, ovvero il “mitico” Federico, alla brigata di cucina, ad Alessia e al personale di sala, hanno saputo mantenere nel tempo migliorando, anno dopo anno, il menu.
Tanto che già a fine estate arrivano richieste per sapere la data in cui viene servito il gran bollito.
“E’ un rito – dice Stefania- che testimonia i valori della convivialità e dell’amicizia a tavola”.
Un menù ricco, ricercato quello servito domenica 30 novembre.
Si è iniziato con il grana padano, il prosciutto veneto berico euganeo Dop e la mortadella classica presidio Slow Food. Molto apprezzata la frittata rognosa.
Due primi: tagliolini in brodo ed il risotto Grumolo delle Badesse con i “rovinassi”.
Grande attesa per il carello dei bolliti: gallina padovana, “capeo del prete”, testina di vitello, cotechino, lingua salmistrata con cren, sale grosso, salsa verde e mostarda veneta, purè di patate e verdura cotta ripassata al vapore.
Perfetta la selezione dei vini abbinati alle pietanze, particolare il Valpolicella (Adalia).
L’Antica Trattoria Al Bosco di Saonara è una delle tappe preferite dai gourmet.

Nata intorno al 1740 come locanda e luogo di ristoro, punto di riferimento dei postiglioni, continuò la sua attività come bar-trattoria con un angolo dedicato agli “spuncioni“, un classico della tradizione veneta.
Dal 1980 la gestione è passata alla famiglia Daniele, diventando ristorante aderente al Gruppo Ristorantori Padovani, trasformandosi nel tempo com’è oggi, ma conservando ancora l’antico sapore della villa di campagna.
Nelle tre accoglienti sale e d’estate sotto la pergola, si gustano i piatti della tradizione veneta dai bigoli in salsa con le sarde al baccalà, per finire ai dolci fatti in casa. Stefania e gli chef hanno saputo mantenere intatto lo spirito dell’osteria ma con un occhio innovativo per le vecchie ricette venete, accompagnate da ottimi vini. Telefono 049/640021.
Antica Trattoria Al Bosco
Via Valmarana, 13 – 35020 – Saonara (PD) | P.IVA: 03868630280
+39 049 640021
antica.trattoria.bosco@gmail.com
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