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Il glifosato è pericoloso ma non cancerogeno per l’ECHA

Il glifosato è pericoloso ma non cancerogeno per l'ECHA

Il glifosato è pericoloso ma non cancerogeno per l’ECHA

 

l’ECHA – European Chemical Agency

Il 30 Maggio l’ECHA – European Chemical Agency ossia Agenzia Europea per la Chimica ha reso nota la conclusione dello studio sul glifosato svolto per suo conto dal RAC – Risk Assessment Committee – Comitato per la Valutazione del Rischio. 

Era una revisione programmata che ha portato alla conclusione che l’attuale classificazione del glifosato è adeguata al profilo tossicologico ed eco tossicologico. 

Non sono quindi necessarie modifiche alla classificazione di questo prodotto  largamente impiegato soprattutto negli Usa, Canada e in alcune nazioni del Nord Europa. 

Viene sottolineato il fatto che può provocare gravi lesioni oculari venendone a contatto ed è tossico per organismi acquatici sensibili. Il RAC ha riscontrato che le attestazioni scientifiche attualmente disponibili non sono sufficienti per poter classificare il glifosato come sostanza cancerogena, mutagena e tossica per la riproduzione.

 Il rapporto verrà inviato alla Commissione UE entro il mese di Agosto e successivamente l’EFSA – European Food Safety Authority l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare che ha sede a Parma effettuerà la valutazione dei rischi di impiego del glifosato. 

Dopodiché sarà la Commissione UE a valutare e analizzare le conclusioni di EFSA che non saranno disponibili prima del Luglio 2023 e dei rapporti di valutazione del rinnovo stilati da Francia, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria. 

Passerà quindi molto tempo durante il quale le nazioni che impiegano il glifosato nei campi e nei silos continueranno a farlo legalmente. 

Questo pericoloso erbicidida è stato sintetizzato dalla multinazionale Monsanto a metà degli anni Settanta. 

La potentissima Bayer ha successivamente assorbito la Monsanto. 

Deformazioni derivate dall’uso senza protezioni del pesticida

A partire dal 2015 le polemiche su questo prodotto si sono scatenate dopo che uno studio della OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità lo classificò come potenzialmente cancerogeno. 

Le organizzazioni non governative HEAL – Health and Environment Alliance, EAB – European Environment Bureau e ClientEarth hanno partecipato alle riunioni dell’ECHA in qualità di osservatori esterni per conto della società civile e criticano aspramente le conclusioni del comitato. 

Secondo i medici e gli scienziati appartenenti a queste associazioni il mancato riconoscimento del potenziale nocivo e cancerogeno del glifosato rappresenta un passo indietro rispetto alla lotta contro il cancro. 

Gli studi dell’ECHA e dell’industria in merito alla genotossicità dell’erbicida sono incompleti e devono essere approfonditi e completati per garantire la salute dei consumatori e dei lavoratori che vengono a contatto con questa pericolosa sostanza.

Umberto Faedi 


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Redazione

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