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Il giornalista trentino Giuseppe Casagrande premiato come “The best food & wine writer” Divulgatore dell’anno

Il decano dei critici enogastronomici festeggiato alla Grande Festa del Vino di Villa Farsetti (Venezia). Assegnate le clessidre di platino a numerose cantine della Penisola.

di Domenico Gori

Ogni anno, nel mese di settembre, a Villa Farsetti, la splendida residenza di campagna progettata a Santa Maria di Sala (Venezia) dall’architetto senese Paolo Posi.  In concomitanza con la Mostra internazionale del Cinema va in scena la Grande Festa del Vino delle Cantine dei Dogi, numi tutelari Ezio e Vanni Berna.

Edizione record quest’anno con la partecipazione di 121 espositori in rappresentanza di 23 Paesi (67 i produttori vitivinicoli italiani, 21 biodinamici) con oltre 300 vini e  80 prelibatezze gastronomiche in degustazione. 

Erano rappresentate tutte le regioni del nostro Paese che si sono confrontate con i vini francesi della regione dello Champagne e dell’Alsazia, del Burgenland in Austria, della Mosella in Germania, della Goriška Brda in Slovenia.

Presenti anche i rinomati vini Tokaj dell’Ungheria, le bollicine “cava” spagnole, i vini del Portogallo tra i quali il rinomato Porto.

Per la prima volta in degustazione anche i vini della Moldavia e da oltre Europa i vini dell’Argentina, dell’Australia, del Brasile, del Cile, della Georgia, di Israele, del Libano, del Messico, della Nuova Zelanda, del Perù, del Sudafrica, dell’Uruguay e degli Stati Uniti.

In degustazione anche il migliore vino al mondo premiato da Wine Spectator (una delle riviste del settore vinicolo più autorevoli del panorama internazionale): il Saint-Julien 2e cru classé 2016 di Château Léoville Barton della regione di Bordeaux, che ha ottenuto un punteggio stellare: 97 centesimi.

ll St.-Julien 2016 è uno straordinario vino rosso composto da due vitigni: Cabernet Sauvignon 86% e Merlot 14%.

Di questa annata sono state prodotte 12 mila bottiglie.

La Grande Festa del Vino di Villa Farsetti ha assegnato anche quest’anno le clessidre della Guida on line “Il Vino per tutti” ideato da Francesco Turri.

Premiati con la targa più prestigiosa, la “Clessidra Platinum”, tre aziende trentine: Marco Donati per il Sangue di Drago 2018, la Cantina Vivallis per il Depero Bianco (Chardonnay, Incrocio Manzoni, Sauvignon) e la Cantina Toblino per il Trentodoc Antares 2017, il Da Fòra bio Manzoni Bianco, il Goldtraminer Vigneti delle Dolomiti e il Vino Santo della Valle dei Laghi.

Per l’Alto Adige premiato il Sauvignon Paratus 2019 dell’azienda Ritterhof di Caldaro.

Platino anche per Azienda Tre Re con Arlus Albana Secca Docg, dalla Romagna, sempre dalla Romagna Morini. Pure dalla Campania Platino a Terredora Dipaolo con il Taurasi Campore, Il Taurasi Cevotempo di Torricino e sempre in Campania Villa Matilde con il Falerno del Massico.

Platino anche in Toscana con Il Sanleone Rosso dell’azienda Castel Sonnino De Renzi.

Piemonte Montaribaldi con il barbaresco  Ricü. Il veneto ne ha presi tantissimi di Platino Partiamo dall’Amarone di Roncolato, al Soave Classico Campo Vulcano dell’azienda I Campi. Platino per Fattori con Amarone e Nardello conio Soave classico. Platino alla Calabria  con Ippolitito 1845 con Colli del Mancuso Cirò DOC Rosso Classico Superiore Riserva 2018.

Dal Friuli Venezia Giulia Amandum con il Cabernet Sauvignon, Arzenton  con il Verduzzo e Ronco ai Tassi con il Fosarin Collio Bianco, mentre dal Friuli Isonzo Sontium blend Bianco dell’azienda Feudi dei Romans .

Anche dalla Sicilia un platino a Bruchicello e in Puglia con il vino Liranu dei conti zecca chiudono le clessidre di Platino.

 

Un riconoscimento speciale quest’anno è stato assegnato al giornalista trentino Giuseppe Casagrande, decano dei critici enogastronomici, nonchè collaboratore dl “Vino & Cibo”, premiato con la targa di “The Best food & wine writer. Un premio alla carriera meritatissimo. 

Nato a Rovereto nel 1947 (la più grande annata enoica del secolo scorso, sostengono i cultori di Bacco), studi classici a Trento e giuridici a Padova, Giuseppe Casagrande ha abbracciato fin da giovanissimo (all’età di 20 anni) la professione giornalistica scrivendo per il quotidiano “L’Adige” di Trento dapprima come pubblicista e successivamente come professionista, redattore, caposervizio e inviato.

Dopo gli esordi giornalistici nel settore Sport (calcio, ciclismo, sci, basket), per 30 anni ha seguito gli avvenimenti di Attualità nazionale e di politica estera del giornale. Nei primi anni Ottanta ha ideato una rubrica di enogastronomia (tra le prime in Italia per un quotidiano) dal nome emblematico: “L’angolo del buongustaio” poi diventata pagina settimanale (Pantagruel).

Attualmente cura le rubriche legate al mondo del food & wine ed è responsabile della Guida Best Gourmet of Alpe Adria (Italia, Austria, Slovenia, Croazia). Ha diretto Papageno, la rivista di cultura eno-gastronomica della vecchia Mitteleuropa: Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Ticino, Austria, Baviera, Ungheria, Slovenia e Croazia. Collabora con quotidiani e riviste nazionali e internazionali.

Nei 55 anni di attività giornalistica ha ricevuto numerosi riconoscimenti: vincitore del Premio Penna d’oro, del Premio Delta del Po, del Premio Scandiano, del premio Assocarni, del premio Città di Noto, del premio Cios per la valorizzazione dell’olio d’oliva, del premio Franciacorta “per aver raccontato e promosso con sapienza e maestria l’enogastronomia italiana”.

Nel 2011 gli è stato assegnato il “Leone di San Marco” premio Francesco Fontana per la “squisita sensibilità nel raccontare il mondo enogastronomico mitteleuropeo e per l’innata capacità di emozionare il lettore con una scrittura che affascina per la qualità e la ricchezza dei contenuti”.

Accademico dei vini sloveni, nonchè commissario nei più prestigiosi concorsi enologici internazionali, nel 2004 è stato insignito della cittadinanza onoraria dal Comune di Porec-Parenzo (Croazia) per aver contribuito a lanciare il turismo enogastronomico in Istria al termine della guerra nei Balcani.

Nel 1978 ha fondato la Confraternita dello Smacafam (piatto tipico trentino che sembrava destinato all’estinzione) e nel Duemila la Confraternita di Bacco di cui è presidente.

Nella foto: il giornalista Giuseppe Casagrande premiato dall’editore Francesco Turri.


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Redazione

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