I Viaggi di Graspo

Il Durello spumante e la radici di Sacramundi…….San Biagio di Chiampo

Il Durello spumante e la radici di Sacramundi…….San Biagio di Chiampo

Il Durello spumante e la radici di Sacramundi…….San Biagio di Chiampo

 

La Saccola, la Pontedara , la Rossa del Durlo con la Durella sono le viti e la viticoltura che da bambino Gianantonio aveva sempre visto intorno alla sua casa in contrada  Vignaga sopra Chiampo. 

La storica chiesa di San Biagio in località Vignalta

La sua è una famiglia di agricoltori solidamente attaccati alle tradizioni del territorio il nonno Antonio prima e il papà Bruno, poi avevano avviato nel primo dopoguerra una attività di lavoro per conto terzi nel settore agricolo. 

Il boom economico, la ricchezza di acqua della valle, bonariamente nominata dai valligiani”l’orinale di Dio”, la facilità di trovare lavoro e la sicurezza della fabbrica hanno fatto da volano allo spopolamento della collina e favorito lo sviluppo nella zona di fiorenti industrie ed un declino delle attività agricole. 

Infatti, ancora oggi quando, partendo da Chiampo, si arriva al confine scollinando con la vicina provincia di Verona si assiste ad un repentino cambio dei paesaggi e del modo di coltivare.

La particolare conformazione del luogo, dove incontriamo una biodiversità unica.

Gianantonio Brandellero figlio di Bruno nipote di Antonio è figlio di questo tempo e nello sviluppo industriale sa intravedere le possibilità di benessere per lui e per la sua famiglia, senza dimenticare mai però le sue origini. 

L’antica e mai sopita passione per la sua terra lo spingono nel 2015 ad iniziare una attività che da sempre è stata nelle sue corde, produrre vino e più precisamente spumante Durello metodo classico, nasce Sacramundi. 

Da sx Luigino Bertolazzi, Gianantonio Brandellero e Aldo Lorenzoni davanti l1a sede di Sacramundi

Il primo passo è la sede, il secondo la scelta dei collaboratori di primissimo livello, per poi passare ai terreni da destinare ad una viticoltura nuova, fatta di varietà autoctone come la Durella e la Saccola, ma non disdegnando le varietà che sono il timbro del successo spumantistico francese il Pinot nero e lo Chardonnay. I vigneti si sviluppano tra i  250 e i 300 metri sul livello del mare, in posizione lievemente più bassa il Glera per produrre un grande Prosecco di collina. 

Attualmente la superficie dell’azienda è di circa 15 ettari complessivi  perfettamente integrati con l’ambiente circostante. Il ripristino di vecchie essenze come il Carpino tipico dei boschi storici della zona, e la conduzione biologica dei vigneti sono il naturale complemento dell’idea iniziale.

Gianantonio Brandellero da dx, mostra il terreno sul quale intende accogliere i vitigni rari della Lessinia

 I vini sono figli dei primi vigneti di Durella, un metodo classico.

 

Prodotto in tre tipologie dai 18 ai 90 mesi sui lieviti, e novità il ritorno ad un Durello fermo figlio della raccolta di uve perfettamente mature. 

I vini sono ricchi, identitari come il Durello da basalto sa dare, la carica di originalità si nota negli spumanti classici che dal metodo sono valorizzati in modo originale ed armonioso.

Gianantonio, ora, ha una nuova mission nel suo lavoro come viticoltore, creare un campo dove raccogliere e preservare  le antiche varietà della LESSINIA , come la Saccola, il Gouais Blanc, la Pontedara, la Rossa del Durlo, la Ottavia , il Ciliegiolo ed altre ancora. Il luogo è uno spazio magico e storicamente di importanza per  Chiampo, il Castellaro, la sommità del vecchio Castello di Vignalta ,vicino alla Chiesa di San Biagio “il Santo della Gola”. Con chi Gianantonio attuerà  questo ulteriore impegno al alto valore storico-viticolo ?

Noi di Graspo pensiamo di essere in grado di rispondere ……

Il viaggio continua…..

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

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