Stile e Società

Il consumismo interpretato dalla Svizzera

“Consuma che ti controllo” è il messaggio, neanche tanto subliminale, che la Svizzera sta dando nel suo Padiglione all’Expo 2015 di Milano.

Il Padiglione svizzero, il primo ad essere completato già a fine gennaio, ha centrato il problema, si presenta come con quattro torri riempite di prodotti alimentari. I visitatori vi accedono attraverso gli ascensori e, una volta arrivati in cima, possono servirsi dei prodotti. expo padiglione svizzera2
Quattro sono i prodotti offerti gratuitamente: acqua, sale, caffè e mele.
Una sfida, e una grande riflessione.

Man mano che le torri si svuotano, le piattaforme contenenti i prodotti si abbassano, modificando la struttura del Padiglione stesso.

Il concetto illuminante alla base è che il comportamento di consumo e la responsabilità personale di ognuno vanno stabilire quanto resta di cibo per chi viene dopo.

Il padiglione della Svizzera è un esperimento sociale, un modo per testare la sensibilità dei visitatori di Expo sul tema del consumo di risorse alimentari. L’avvertenza rivolta ai visitatori è: “Potete prendere quello che volete, ma sappiate che le scatole, una volta svuotate, non verranno riempite di nuovo”.
E già a tre settimane dall’inizio dell’esposizione universale, questo esperimento rischia di finire tra breve a causa della ‘voracità’ di chi vi accede. Le mele e i bicchieri d’acqua sono già terminati.

Morale della favola?
Ognuno pensa a sé stesso, al qui e ora suo, e la fame degli altri non è un proprio problema.
Grande insegnamento per la “Carta di Milano”, che si riempirà di grandi parole ma di concreto lascerà lo ‘status quo’, ahimè.

Maura Sacher


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