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Il Centesimino per i Master of Wine

I Master of Wine hanno guardato al Centesimino. Questo vitigno autoctono della Romagna riscoperto negli anni 40 del secolo scorso ha le carte in regola per farsi conoscere al resto del mondo.
Per questo I Poderi MoriniMorini-savignone di Faenza, che basano la loro produzione su diversi vitigni autoctoni, hanno deciso di cercare di divulgare sempre di più il loro Savignòn rosso a cui si dedicano con passione.

La storia del Centesimino parte dal centro di Faenza dove  fu rinvenuto nel cortile di Pietro Pianori detto, appunto, Centesimino. Un’unica vite, scampata probabilmente alla devastante epidemia di filossera di fine ‘800, che ha restituito un vino dalle accentuate note aromatiche che ricordano le persistenze del Sauvignon blanc da cui il nome di Savignon Rosso.

l’origine delle marze usate per il primo vigneto, è tuttora sconosciuta; l’analisi del DNA condotta dall’Istituto di San Michele all’Adige ha permesso di constatare la mancanza di affinità con altri vitigni coltivati in Italia e anche con il Sauvignon Rosso Francese.

Un vitigno, quindi, dalle origini antiche come si ricava dai vecchi Cabrei e catasti agricoli risalenti al 1600 che riportano come nei terreni nei pressi dell’antica torre di Oriolo a Faenza, particolarmente vocati per la coltivazione della vite, si ottenessero già vini di pregio.

Il centesimino prodotto da Morini è il Savignone Ravenna Rosso Igt. Fu l’indimenticabile Luigi Veronelli, a cui il nome Centesimino risultava riduttivo, a suggerire ad Alessandro Morini di produrre il Savignone, vinificato in acciaio, senza alcuna elevazione in legno, affinché gli aromi varietali potessero esprimersi in tutta la loro inconfondibile fragranza.

Il Savignone Ravenna Rosso I.g.t, vinificato in purezza, ha note intense, aromatiche con sentore di fragola di bosco, melograno e rosa selvatica, vellutato al palato e piacevolmente tannico. Un vino davanti al quale si apre una strada che punta ad un futuro di grandi soddisfazioni.

 

Roberta Capanni

 


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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