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I settori del turismo detestano le previsioni meteo

Ogni anno che viene, le condizioni meteo e le previsioni prendono sempre più ampio spazio nelle notizie sui tg, cosicché si viene a saper che “questo è l’anno con le temperature più alte dell’ultimo quinquennio/decennio”, “è un anno record per le precipitazioni temporalesche”, e nel contempo illustri meteorologi e fighissime “esperte” (dalla pancia superpiatta e inespressive) illustrano le previsioni.

Più tragiche sono le previsioni meteo, con tanto di elevata scala di colore per l’allerta alla cittadinanza, più i teleutenti si preoccupano per i propri progetti, giornalieri ma specialmente vacanzieri.
Prendere l’ombrello e giacca impermeabile o rinunciare all’evento in piazza che sotto ad un acquazzone non si potrebbe godere e forse potrebbe essere sospeso? Meglio stare a casa, i siti del meteo non sbagliano.
Disdire l’albergo per il fine settimana in quella località che è al centro delle perturbazioni meteo “scientificamente” previste, o partire per la vacanza confidando su migliori auspici? Giacché la meteorologia è una scienza, per quanto – a leggere bene i dati del “meteo in tempo reale” – si vede la % delle probabilità, sempre circa tra il 70 e 80%, quindi un margine un margine di incertezza è possibile.

Il settore turistico alberghiero più volte ha protestato contro coloro che diffondono drammatiche previsioni meteo, perché complici di disdette di soggiorno e quindi di perdite economiche.

Le previsioni meteo non poche volte falliscono, e i valorosi turisti che superano la sfida si possono godere le vacanze, in cui anche la variabilità del tempo fa parte dello svago.

Maura Sacher


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