Curiosità

I dazi di Trump portano Bottega a non investe più negli Usa, va in Canada

La politica dei dazi commerciali, nel contesto di un’economia globale caratterizzata da una forte connessione a tutti i livelli, è anacronistica e comporta delle conseguenze negative anche per chi la impone.

La scelta di Donald Trump di colpire i prodotti europei d’eccellenza penalizza in primis i consumatori americani, che saranno costretti a pagare di più per la qualità superiore made in Europe, di cui non possono fare a meno, sempre che non vogliano optare per dolorose rinunce.

Nel comparto enologico e in quello degli spirits l’Italia è stata parzialmente graziata. I vini italiani, la grappa e i distillati made in Italy non sono infatti stati inseriti nell’elenco. Verranno invece assoggettati al dazio del 25% tutti i liquori prodotti nel nostro paese ed esportati negli Usa, oltre ad alcune produzioni gastronomiche d’eccellenza, quali il Parmigiano Reggiano.

Ne consegue che negli Stati Uniti verrà a costare di più tanto lo Spritz, diventato un cocktail di tendenza, quanto alcune specialità della cucina gourmet italiana.

L’azienda Bottega, presente nel mercato a stelle e strisce da oltre un quarto di secolo, ha già messo a bilancio una riduzione delle vendite del Limoncino e dei liquori a base di latte delle Alpi, ma non teme un crollo di questi prodotti che, grazie alla propria qualità intrinseca, sono riusciti a fidelizzare il consumatore americano, in particolare a New York e sulla East Coast.

Bottega, azienda verde che negli anni ha investito molto nella sostenibilità ambientale delle proprie produzioni e nella genuinità dei vini, delle grappe e dei liquori, ritiene che penalizzare le aziende europee più virtuose sia un modo per spingerle ad orientarsi maggiormente verso altri mercati, privando quindi gli americani delle eccellenze che maggiormente apprezzano.

In quest’ottica Sandro Bottega, presidente di Bottega S.p.A., dichiara: “La scelta di Trump di imporre dazi doganali sui prodotti europei ci spinge a rivedere il progetto di espansione dei nostri Prosecco Bar, locali nei quali serviamo, oltre al Prosecco e agli altri nostri prodotti, anche lo Spritz e alcune eccellenze della cucina italiana. Dopo la prossima apertura all’interno dell’aeroporto internazionale di Dubai, stavamo infatti valutando di sbarcare con questo progetto negli Stati Uniti. Questi nuovi sviluppi ci spingono invece sempre più verso il Canada, dove sono in fase avanzata le trattative per l’apertura di un Prosecco Bar presso l’aeroporto internazionale di Toronto. Naturalmente per affinità e per cultura gli Usa continueranno ad essere per la nostra azienda un mercato di primaria importanza. Mi auguro comunque che la stagione dei dazi abbia una breve durata e che le due sponde dell’Atlantico ritrovino una piena sintonia commerciale”.


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Redazione

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