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I bugiardelli e la verifica

Non possiamo continuare a ricevere comunicati stampa e informazioni varie su avvenimenti, con notizie che oso chiamare “contraffatte”, ossia corrispondenti ad una verità un pochino “alterata”.

Mi riferisco a quello che leggo di tanto in tanto, per fortuna è un fenomeno limitato, eppure esiste.
Gli addetti stampa fanno il loro mestiere, o redigono un “pezzo”, come si usa dire, sulla base di informazioni che raccolgono personalmente o da un foglio che viene loro trasmesso, redatto da altri.

La verifica della veridicità di una notizia è sempre regola d’oro per una redazione, tuttavia a qualcuno sfugge, forse per la fretta di pubblicare.

La verifica è una mia personale mania, consiste nel cercare nella rete ‘se’ e ‘chi’ ha già scritto ‘dove’ e ‘cosa’ sul tema che mi viene chiesto di rendere pubblico.
È ormai limpido per tutti che qui non si fa il copia e incolla dell’intero testo ricevuto, da un lato abbiamo esigenze di spazio, dall’altro non siamo “copisti”, non mettiamo la nostra firma sotto un articolo preparato da altri.

L’articolo ce lo facciamo noi, anche perdendo del tempo per la verifica, tante volte pure perché il testo arrivato contiene qualcosa che ci fa squillare un campanellino. A parte certi modi assai spogli di presentare la notizia, che obbligano a cercare un po’ di polpa, navigando in lungo e in largo, e cercando il sito web della fonte, il sesto senso, l’intuizione che qualcosa non quadra viene quasi sempre confermata dal lavoro di ricerca.

Non si tratta solo di date che non coincidono, di orari che non vengono forniti, di lacune sulle indicazioni delle località ove l’evento si colloca o dei reali organizzatori.
E non si tratta solo dell’azienda vinicola che pensa di farsi pubblicità, avvisando il mondo giornalistico sulla sua presenza ad un evento culturale, ad una sagra, ad una festa cittadina, mentre l’evento nel suo complesso è turisticamente più rilevante.

Quello che mi incavola di più è trovare sul comunicato come spacciato per proprio il punto di vista di un’altra persona, o assegnare meriti a chi non ne ha, far apparire dichiarazioni virgolettate in bocca a certi personaggi quando esse sono già state espresse da altri e ricopiate per dare lustro a colui che foraggia il ‘giornalista’ di turno.

Prendetevela pure con me, ma fino a che il proprietario della testata e il direttore responsabile non mi censureranno, i “bugiardelli” saranno sempre scoperti.

Maura Sacher


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