Tribuna

Grano & altre storie alimentari

Grano & altre storie alimentari

Grano & altre storie alimentari

Un grande polverone si è alzato anche giustamente in merito alla questione del grano e dei rifornimenti alimentari. 

Molte nazioni in primis in Nord Africa come Egitto e Tunisia, altre più a sud del continente come il Sudan e alcune nella lontana Asia hanno riserve per un paio di mesi al massimo. 

Grano estensione nei paesi dell’est

Il grano tenero è necessario per fare il pane che costituisce l’alimento fondamentale per  le nazioni povere. 

Mais, soia e semi di girasole sono altre derrate alimentari che provenivano da Federazione Russa e Ucraina e ora arrivano a singhiozzo con prezzi finali saliti alle stelle. 

Le aziende che allevano animali sono in crisi e una su dieci corre il rischio di chiudere a causa del costo dei mangimi. 

Al momento tre imprese agricole e d’allevamento su dieci lavorano in perdita a causa dell’aumento dei costi dell’energia, carburanti, trasporti, delle materie prime e fertilizzanti. 

In questi giorni i porti di Mariupol e Berdyansk sono stati rimessi in funzione dopo essere passati sotto il controllo dei russi e le navi hanno ricominciato a salpare. 

Tre cargo hanno lasciato in questi giorni il porto di Sebastopoli in Crimea dirette in Africa con 500000 tonnellate di grano nelle stive. 

L’accordo che si sta realizzando tra Federazione Russa e Ucraina tramite la mediazione del dittatore Erdogan porterà in Italia 200000 tonnellate di mais destinate agli allevamenti, 60000 di semi di girasole e 30000 di grano duro. 

Una piccola boccata d’ossigeno che però non risolve affatto la situazione. 

Si deve poi sfatare il mito della preminenza di produzione del grano ucraino tanto sbandierato nelle ultime settimane. 

Nella classifica mondiale dei produttori infatti la Ruthenia figura in quinta posizione, mentre la Federazione Russa è al primo posto. Veniamo a situazioni concernenti alimenti e cibo nell’ambito scolastico. 

A Bologna le Scuole Elementari Grosso hanno ricevuto direttamente dal Ministero delle politiche agricole una partita di Quartirolo Lombardo DOP scaduta. 

La scuola è inserita nel programma europeo “Latte nelle scuole” che prevede la distribuzione di grana, latte, yogurt e altri derivati caseari negli istituti primari. 

In occasione dell’ultimo giorno di lezione come regalo di fine anno scolastico sono arrivate le confezioni di Quartirolo DOP. 

Ovviamente il formaggio e il relativo consorzio non hanno colpa alcuna. Il preside dell”istituto afferma che sulle confezioni non figurava la data di scadenza. 

Un controllo ha attestato che il formaggio era scaduto a Settembre 2021…… Ministri e funzionari dei ministeri istruzione & politiche agricole e forestali e bla bla bla tutte chiacchiere in TV e distintivo. 

Nel Regno ancora Unito stanno pensando di introdurre grilli, larve, locuste e vermi nei menù delle mense degli istituto scolastici. 

In Galles un programma pilota ha già sostituito tutta la carne nei piatti del pranzo scolastico con vegetali, grilli e vermi della farina. 

Uno dei piatti in voga fino alla recente fine dell’anno scolastico sono gli Spaghetti alla Bolognese conditi con scarabei. 

Tutto questo in nome della sostenibilità. Non ho parole. 

Capisco che il trauma causato dalla brexit voluta così tenacemente colpisca duramente i cervelli britannici forse intorpiditi dal clima. 

Probabilmente i 54 milioni di sudditi della regina del casato crucco di Hannover discendenti delle tante tribù che hanno popolato l’isola extraeuropea hanno ereditato l’abitudine a cibarsi di tutto. 

Sono davvero felice di non essere nato sul suolo della perfida Albione come tale venne definita dal marchese Agostino di Ximenes alla fine del 1700.

 Albione deriva dalla definizione che diede nel Quarto secolo a.c. lo scrittore romano Rufio Festo Avenio che non usa il termine Britannia per indicare l’attuale Regno ancora Unito bensì Isola degli Albioni. 

Plinio il Vecchio nella sua mirabile opera “Naturalis Historia” usa il termine Alba per definire tutta l’inospitale isola ubicata al di là della Manica.

Umberto Faedi 


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Redazione

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