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Gli Italiani in vacanza preoccupano la FIPE, forse sfuggono i turisti mordi e fuggi

La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ogni anno, in ogni occasione di ricorrenze natalizie o pasquali, o di giornate di “ponte” tra una festività e l’altra, emette note sul movimento degli Italiani verso i luoghi di vacanza.

In base alle prenotazioni negli alberghi o nei campeggi, la FIPE stima pure quanti soggiorneranno in Italia o dall’estero arriveranno per una vacanza tutta italiana.

«I dati del nostro Ufficio studi sulle vacanze estive degli italiani mettono in evidenza una leggera flessione sia dei viaggi che delle presenze. Quest’anno saranno meno di 21 milioni gli italiani in vacanza, un dato leggermente inferiore a quello registrato nel 2017 – ha dichiarato Roberto Calugi, Direttore Generale Fipe – per una spesa stimabile in 15 miliardi di euro. Tre anni di progressiva crescita ci inducevano a pensare che anche nel 2018 la propensione a viaggiare degli italiani si irrobustisse ulteriormente. Invece condizioni meteo che hanno ritardato l’avvio della stagione e un clima economico che rimane incerto stanno condizionando i risultati della stagione. Dobbiamo di nuovo sperare nel buon andamento del turismo straniero».

Complessivamente tra luglio e settembre le presenze saranno circa 218 milioni, in calo del 2,4% rispetto ai quasi 223 milioni del 2017. Come nella più classica delle estati italiane, agosto la farà da padrone con oltre 102 milioni di presenze, seguito da luglio (circa 78 milioni) e settembre (38 milioni). La durata media delle vacanze sarà di 8,2 giorni in flessione rispetto al 2017, quando fu di 8,4 giorni.

Ma forse questa rilevazione non è impostata a tenere conto di cotanti italiani e stranieri che si rivolgono ad altri sistemi recettivi come le abitazioni private nel circuito della piattaforma internazionale Airbnb, portale anche italiano.
I turisti del weekend a risparmio o quelli del last minute o quelli del “dormo là e poi vado in giro” sfuggono forse dalle statistiche della FIPE, ma ciò non vuol dire che gli Italiani rinunceranno alla vacanza, neanche quest’anno, alla faccia di chi – da anni – insinua flessioni nel comparto turistico addebitandole alle politiche governative precedenti.

Maura Sacher


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