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Gli esami non finiscono mai!

Il grande Eduardo De Filippo scrisse questa commedia in tre atti nel 1973 senza sapere che s che il titolo sarebbe diventato un tormentone sempre attuale.
Mai come in questi mesi e in questi giorni gli esami incombono un poco su tutti.

A cominciare da quello che non abbiamo ancora superato in ambito europeo concernente la legge di stabilità per il 2015: sembra che qualche riserva sussista e questo era sicuramente un esame assai difficile e siamo stati rimandati a settembre  per proseguire con quello del sangue ritenuto non necessario dall’ ex boy scout attualmente primo ministro che ritiene di aver passato la prova richiesta dalla sinistra del suo partito, ma sicuramente non ha passato il vaglio del sindacato soprattutto sul jobs act che detto così sembra più una parabola della chiesa anglicana che una cosa seria: bocciato sullo sciopero generale del 12 Dicembre.

L’esecutivo si è specializzato nello schivare gli esami del parlamento ponendo la questione di fiducia ormai anche sul regolamento per le pause consentite per andare la bagno ponendo la questione di fiducia a ripetizione ma in questa maniera la credibilità delle istituzioni e in un certo modo di fare politica sta scemando.

Bocciato  il governo sulla lotta all’evasione fiscale mastodontica che persiste con il tacito assenso dei poteri forti e bocciati tutti alle elezioni regionali tenutesi in Emilia Romagna e Calabria che ha visto non andare a votare  coloro che oramai sono schifati da tutto e si astengono divenendo maggioranza schiacciante.

La casta dei magistrati sono anni che si rifiuta ostinatamente di affrontare le valutazioni in merito alla loro responsabilità civile nei processi, ma di questo passo si dovrà ripristinare la camera delle corporazioni di littoria memoria perché tutte le caste allora hanno diritto alla loro indipendenza e ad essere intoccabili.

E che dire degli esami che i nostri eccellenti prodotti alimentari devono superare prima in patria e poi all’estero per potere essere venduti spesso in nazioni nelle quali i controlli hanno maglie larghissime mentre a parole sono implacabili e spesso, anche in paesi UE, basata pagare i controllori e tutto si sistema.
Peccato che poi vengano immessi sul mercato prodotti dozzinali e squallide imitazioni delle mostre uniche e pregiate produzioni e merci pericolose e poco salubri ma allettanti per commercianti senza scrupoli grazie a prezzi di acquisto bassissimi.

Venendo al turismo siamo perennemente bocciati nel settore dei monumenti visti i continui crolli e la persistente mancanza di fondi per il personale, i controlli, i restauri ed un piano articolato e concertato a livello nazionale per fare sì che questo settore possa contribuire come potrebbe a creare posti di lavoro e a portare benessere nelle zone interessaste, direi quasi tutta l’Italia, contribuendo a sanare il nostro oneroso debito pubblico.

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha proposto di giocare partite di calcio al Circo Massimo incoraggiato dal presidente della AS Roma James Pallotta ma il ministro dei beni culturali Dario Franceschini si è quasi ferocemente opposto ruggendo come le belve e le fiere che erano di casa appunto al Circo Massimo affermando con veemenza che non era possibile
Per evitare di arrecare danno con troppe persone al monumento: si è dimenticato che recentemente i Rolling Stones si sono esibiti proprio colà davanti a decine di migliaia di persone bissando il loro concerto del 1967.

E allora? Respinto all’esame, forse non riesce a cogliere dietro agli occhiali che porta l’opportunità a livello planetario che l’evento darebbe a Roma e all’Italia.
A proposito di turismo in questi giorni le Terme di Riccione sono sotto esame da parte di un forte gruppo russo di investimenti che sembra disposto ad acquisirle.
Bisogna sicuramente ripensare alla strategia termale in tutta la penisola visti i cali vistosi di presenze degli ultimi anni, ma anche in questo settore nel quale tanto per cambiare non avremmo rivali regna il totale immobilismo e la mancanza di una qualsivoglia buona idea e strategia da parte di chi dovrebbe rilanciare un settore che ci ha visto primeggiare per decenni: bocciati!
Umberto Faedi


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Redazione

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