Opinioni Storie e Fatti

Generazione perduta, che si rigenererà a caricabatterie e a comando

Generazione perduta, che si rigenererà a caricabatterie e a comando

Generazione perduta.

Non si tratta solo della trama di un film o delle parole scritte in un libro, è una triste ed amara riflessione su questi tempi, già espressa da moltissimi pediatri, psicologi, psichiatri, filosofi, oltre che da insegnanti ed educatori.

In due anni di Covid, in tutto il mondo la condizione dei giovani e giovanissimi è salita all’attenzione degli studiosi attenti allo sviluppo della formazione della personalità.

La preoccupazione è altissima.
Si sono osservati frequenti disturbi come depressione, attacchi d’ansia, una serie di malesseri psicosomatici, sfociati anche in suicidi o in comportamenti aggressivi o delinquenziali.

Questa gioventù vive ogni giorno l’angoscia dell’incertezza dell’immediato domani scolastico, se a didattica a distanza o in presenza, il che fa perdere il filo delle lezioni e della concentrazione ad apprendere.
Molti hanno perso persino l’entusiasmo di trovarsi con i compagni in classe.

Una gioventù che vive come fuori della portata di ognuno i pensieri su di un futuro di realizzazione personale (lavoro, famiglia, casa), un futuro visto come precario, indefinito, comunque “traballante”.

I ragazzi si stanno ammalando nello spirito, stanno perdendo l’anima.
Vivono collegati agli smartphone e la loro realtà è unicamente virtuale.

Oggi la generazione in età scolare sta vivendo sentimenti contrastanti, tra la ribellione tipica dell’età adolescenziale e la cieca obbedienza a regole che non capiscono, nemmeno se gli viene detto che è per il loro bene.
Ovvio, da sempre i genitori usano la tipica frase “è per il tuo bene”.

Da due anni, però, la sentono ripetere da qualcuno che ha un potere al di sopra dei loro genitori. E le punizioni in questo caso sono ben più solenni che un ceffone.

Il tono minaccioso dei predicatori televisivi è ben percepito.

Prove di servizio militare

No, non siamo in (uno) Stato di guerra o di dittatura, quelle erano situazioni in cui gli adulti combattevano. Siamo in Stato di emergenza, di “necessità”.

Oggi gli adulti tacciono e obbediscono restando a casa e, quando escono, hanno pronto un lasciapassare da esibire ovunque gradiscono andare.
Così viene dato l’esempio.

E pure i giovani se lo vogliono fare il pass, “per essere liberi”, “per fare una vita normale”, che poi tutta questa libertà e normalità non riescono a godersela proprio tanto.

Prove di servizio militare permanente.
Ecco questo si potrebbe dire è ciò che si prospetta.
Tipo Israele, dove il servizio militare dura due anni ed è obbligatorio e pure per le donne (si chiama “condivisione del fardello”), e tutti sono in permanente allerta.

Generazione perduta

Il futuro di questa generazione sarà costituito da schiere di ubbidienti, sempre sull’attenti, pronti al Sissignore, a restare immobili di fronte alle ingiustizie e ai soprusi che gli cascheranno sulle spalle.
Quelli allineati prenderanno sempre parte al gioco di chi comanda, isolando i non allineati, gli eversori, i ribelli imbecilli.

Una generazione lobotizzata e robotizzata.
Un generazione perduta, che si rigenererà con i caricabatterie e a comando.

Mentre gli altri, che nel frattempo hanno pensato ad un’alternativa, canteranno: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”, memori di quel Dante Sommo Poeta che qualche bravo insegnante avrà fatto leggere (magari di nascosto).

Maura Sacher

 


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio