Un occhio sul mondo

Gaierhof punta sul “Low Alcool”

Gaierhof punta sul "Low Alcool" Presentata a Vinitaly la nuova linea a basso tenore alcolico (9,5 gradi):  il Moscato Giallo,

Gaierhof punta sul “Low Alcool”

La sorelle Togn- Valentina, Martina e Romina

Presentata a Vinitaly la nuova linea a basso tenore alcolico (9,5 gradi):  il Moscato Giallo, il Bianco (Chardonnay e Pinot Bianco) e il Rosato (Lagrein e Schiava).

Abbiamo parlato più volte del momento difficile che il mondo del vino sta vivendo non solo per la contrazione globale dei consumi, per la mannaia dei dazi minacciati da Trump e per i cambiamenti climatici, ma soprattutto per i nuovi stili salutistici e la disaffezione dei giovani per i vini “muscolosi” esageratamente alcolici.

 Come uscire da questo tunnel?

Il mondo del vino si interroga e qualche azienda lungimirante sta già mettendo in atto nuove strategie commerciali. 

È il caso, ad esempio, della Gaierhof di Roverè della Luna, azienda da sempre proiettata verso l’export, che a Vinitaly ha presentato una nuova linea di vini a basso contenuto alcolico.

Il vino a basso tenore alcolico è nel Dna della famiglia Togn (Gaierhof)

La produzione di vino a basso tenore alcolico è nel Dna della famiglia Togn. Già negli anni ’70 il fondatore della dinastia, l’imprenditore di Roverè della Luna, il compianto Luigi Togn, costruì la fortuna di questo importante marchio del mondo vitivinicolo proprio con la produzione del loro vino simbolo: il Moscato Giallo.

La foto di famiglia della famiglia Togn con il patriarca Luigi (a sinistra) e l’enologo Goffredo Pasolli (a destra)

“Fu un’intuizione vincente quella di nostro padre” racconta Romina Togn, primogenita delle tre sorelle che gestiscono oggi la holding di famiglia. “Negli anni Settanta del secolo scorso – confessa –  mio padre assunse un enologo tedesco che suggerì il metodo di produzione di un vino bianco aromatico “alla tedesca” con il blocco della fermentazione e l’aggiunta di mosto pre-imbottigliamento. 

Lo abbiamo prodotto per la prima volta nel 1976, nella sua iconica bottiglia rotonda e trasparente. Aromatico ed intrigante, versatile e salutare grazie ai suoi 9,5 gradi alcolici (poco più di una birra belga trappista), un vino che ci identifica e che nel tempo non è mai cambiato.”

La spinta imprenditoriale e la ricerca di nuove tecniche di vinificazione

In primo piano i vigneti di Roverè della Luna, sede della Gaierhof. Sullo sfondo la Piana Rotaliana

“Il mercato del vino sta evolvendo in maniera estremamente rapida – sostiene Martina Togn,

Le sorelle Togn- Romina, Martina e Valentina con l’enologo Goffredo Pasolli

amministratrice dell’Azienda – il consumo di vino in Italia è in continuo calo, in modo particolare nella

cosiddetta generazione “Zeta” quella nata a fine anni Novanta e primi anni 2000 che sembra più attratta da birra, kombucha e mixology. 

Uno scenario che preoccupa, e non poco, il nostro settore.

Gaierhof ha nel sangue la spinta imprenditoriale che si esprime da sempre nella ricerca di tecniche di vinificazione e prodotti contemporanei.” 

Tre i vini della nuova linea: il Moscato Giallo, il Bianco e il Rosato

“Essere rapidi a cogliere le opportunità e anticipare le tendenze è la cifra aziendale che noi tre sorelle vogliamo esprimere nel presente” ha sottolineato a una volta Valentina Togn, responsabile della produzione aziendale. 

“E così è nata l’idea di lanciare la linea LOAL (acronimo di low-alcool): tre vini a basso contenuto alcolico curati in maniera capillare, dal contenuto al packaging, per incontrare la crescente domanda di mercato per prodotti freschi e poco alcolici, adatti anche al mondo dei mixology. Tre i vini della nuova linea LOAL: il Moscato Giallo, il Bianco e il Rosato.” 

“Per Gaierhof  – ha aggiunto Valentina – è una linea nel solco della tradizione aperta dal fondatore Luigi tanto tempo fa, e in questo ci sentiamo molto credibili, per padronanza della tecnica e per la nostra cifra produttiva, sempre orientata alla felicità di beva e all’ottimo prezzo in rapporto alla qualità intrinseca.”

Giudizi positivi dalla critica e dai wine lover alla prima uscita ufficiale

Goffredo Pasolli, talentuoso ed eclettico enologo della famiglia Togn, ha precisato che la linea LOAL presentata a Vinitaly con giudizi estremamente poistivi dalla critica e dai ewine love, si compone di tre vini, il “classico” Moscato Giallo con un nuovo restyling di etichetta edue vini IGT Vigneti delle Dolomiti: il Bianco, da uve Chardonnay e Pinot Bianco e il suadente Rosato da uve Lagrein e Schiava.

Il Moscato Giallo è orgogliosamente un vino DOC Trentino dalla sua nascita e i due

nuovi prodotti sono due IGT delle Dolomiti vinificato con uve delle fresche colline della Piana Rotaliana.

La strategia di comunicazione e gli eventi in programma per il lancio

“La nostra linea LOAL merita una strategia di comunicazione strutturata, attenta e capillare – ha infine dichiarato Martina Togn – sveleremo le tre bottiglie al pubblico dei social dopo un lungo lavoro di preparazione e di attesa sui social. Il nostro studio di comunicazione, l’ufficio stampa e i nostri

collaboratori stanno piantando i semi di quello che sta per prepotentemente per sbocciare: di LOAL si parlerà sulla stampa nazionale, non solo di settore, sui social e in occasione degli eventi che andremo a creare. Gaierhof vuole colpire nel segno e dare al mercato esattamente quello che sta cercando.”

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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