Vino e Ristoranti

Fuori orario e calendario con governatori prepotenti che danno i numeri

Il caos e soprattutto la disparità causata dalla differenziazione delle regioni impera.

Regioni con grandi numeri di contagi, dati incerti e forse alterati che vengono promosse si contrappongono a  regioni scrupolose che sono veramente migliorate nei dati.

Governatori prepotenti e infingardi puntano i piedi, fanno la voce grossa e le loro regioni cambiano colore quasi magicamente.

I provvedimenti che sono stati messi in campo dall’esecutivo riguardo le feste di Natale e Capodanno scontentano tante categorie quali il divieto di uscire dal proprio comune il 25, 26 Dicembre e a Capodanno.

Molti ristoratori sono chiusi da settimane avendo rinunciato a fare asporto, unica attività consentita alla ristorazione.

Potranno aprire in zona gialla il 25 e 26 Dicembre e a Capodanno fino alle 18.00. 

Non si capisce perché i ristoranti degli alberghi e degli hotel possono essere in attività il 25, 26 e 31 Dicembre alla sera, seppure con la limitazione delle cene consumate in camera.

E veniamo alla questione degli orari.

Categorie che prevedono afflussi di persone possono stare aperte tutti i giorni così come i centri commerciali non superiori a 2500 mq, chiusi nei giorni festivi e prefestivi. E lì non si radunano persone?

Dalle città riaperte arrivano immagini di strade e piazze farcite di persone.

E le distanze?

E le paratie?

Invece i locali che hanno adattato gli spazi secondo le misure non possono stare aperti e in zona gialla non possono aprire la sera.

I ristoratori hanno speso denaro per adeguare i locali, molti hanno dipendenti e non vogliono assolutamente licenziarli, ma non possono aprire alla sera.

Il famoso comitato tecnico scientifico che aleggia sulla vita degli Italiani come una entità astrusa.

Dispettosa e misteriosa non ha mai spiegato perché e come ci si contagi al ristorante e non dalla parrucchiera o al centro commerciale dove si accalcano migliaia di individui.

E nemmeno perché a pranzo ci si può sedere a tavola al ristorante, in trattoria, in pizzeria, in osteria, in un pub, al bar e perché non si può alla sera.

E veniamo alla messa della vigilia di Natale.

La Cei si è detta disponibile ad anticiparla alle 20.00 o alle 21.00.

Ma alle 22.00 scatta il coprifuoco fino alle 5 di mattina.

I partecipanti alla messa andranno a casa in processione, ovviamente distanziati, esentati dal coprifuoco e scortati dai gendarmi pontifici? 

Umberto Faedi 


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Redazione

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