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Frutta & verdura da paura

Lo stato dei prodotti alimentari in vendita nel nostro paese è per certi versi inquietante.

Una valutazione elaborata da Coldiretti in base al rapporto EFSA, la Commissione Europea che si occupa della sicurezza alimentare, che ha esaminato numerosi campioni che si trovano su molti scaffali, da quelli dei supermercati alle bancarelle dei mercati rionali, è abbastanza inquietante.

Al primo posto degli alimenti a causa di massicce presenze dei fitosanitari più deleteri per la salute troviamo i broccoli cinesi seguiti dal prezzemolo vietnamita e dal basilico indiano.

Dalla Cina proviene grandissima parte del concentrato di pomodoro che circola in Italia e come per gli altri prodotti è il prezzo a determinare la scelta di chi acquista per rivendere al dettaglio.

E ciò a discapito della salute dei consumatori. La crisi costringe moltissime persone ad acquistare prodotti poco costosi e a non pensare alle conseguenze derivate dalla scelta di alimenti di bassissima qualità.

Il danno non si limita alla sfera della salute ma si estende alla diminuzione della occupazione in conseguenza della chiusura delle aziende agricole che non possono reggere la guerra dei prezzi. Riso proveniente dall’India e anche fagioli e piselli del Kenya sono nella lista nera come pure la menta del Marocco.

Il comparto della frutta purtroppo non è più rassicurante. Melagrane dall’Egitto, arance e fragole marocchine arrivano a tonnellate grazie alle concessioni della UE e la qualità è bassissima, come per il peperoncino che ci spediscono dalla Thailandia.

Da Santo Domingo e dal Sud America affluiscono in Italia meloni, cocomeri e altri tipi di frutta che stazionano molti mesi in enormi camere frigo e poi affrontano un viaggio di migliaia di chilometri: che bontà!

A proposito della UE e delle sue maglie larghe a scapito del nostro paese: ha concesso al Marocco e alla Tunisia di aumentare le quote di esportazione di olio, arance, clementine, cetrioli, fragole, zucchine, aglio e pomodori da mensa.

Grazie a questa concessione molte aziende agricole hanno chiuso i battenti e licenziato lavoratori. E’ il regalo della globalizzazione che impone questi prodotti coltivati con additivi proibiti da anni in Europa.

L’Italia per fortuna ha una legislazione sanitaria rigidissima e ciò contribuisce ad arginare i danni derivati da prodotti coltivati e raccolti da gruppi che non si fanno scrupoli pur di aumentare i profitti.

La nostra agricoltura è la più verde con 281 progetti DOP e IGP certificati, il divieto assoluto di impiegare OGM ed è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti che presentano residui chimici irregolari: 4 volte meno della media UE e 20 dicasi 20 volte in meno dei paesi extracomunitari. L’ Emilia Romagna detiene 44 di queste uniche eccellenze. Scusate se è poco!

Umberto Faedi


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Redazione

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