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Finiamola di difendere i cinghiali, vale di più la vita degli umani

L’impatto di qualche notte fa con dei cinghiali che ha causato il tragico incidente stradale suscita rabbia oltre che grande dolore e sgomento per la perdita di due giovani vite umane e il grave ferimento di un terzo passeggero.

Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi drammatici che vede protagonisti gli animali selvatici, che, se non vengono investiti sulle strade e autostrade, distruggono i raccolti, sono un pericolo per gli allevamenti, e spesso si affacciano nei centri urbani, minacciando la sicurezza dei cittadini e di altri animali domestici.

La presenza di cinghiali in tutta la Penisola da tempo ha raggiunto il massimo sopportabile per l’uomo, passati in vent’anni a quasi 2 milioni di individui. La crescente densità di popolazione di questi animali (ogni femmina può riprodursi un paio di volte all’anno e con cucciolate in numero variabile da tre a dodici per ciascuna) i quali – esaurite le risorse del loro habitat naturale, i boschi – se ne vanno in giro in cerca di cibo per la loro sussistenza, conquistando territori anche non congeniali alla loro specie.

Cosicché nelle aree rurali e ovunque ci siano prodotti coltivati queste creature dal grugno zannuto devastano i terreni con i loro scavi, provocando danni anche ingenti, non sempre risarcibili né da coperture assicurative né dagli enti preposti al controllo della fauna selvatica (amministrazioni Pubbliche, Forestale, Province, Regioni?).

Gli ambientalisti, gli animalisti, e le loro assimilate associazioni, sono capaci di mobilitarsi contro la regolamentazione in materia, senza minimo riguardo ai danni economici che ne derivano.

I difensori dei cinghiali possono rendersi conto di quanta gente potrebbe essere sfamata con la carne di questi insidiosi e perniciosi animali?

Ebbene, se fa orrore l’intervento venatorio, allora che si operi una cattura di massa e si faccia fare loro la fine dei suini allevati per il macello.
Vogliamo soprassedere sull’uso gastronomico gourmet, prelibatezza dei palati fin dall’antichità? La Caritas potrebbe preparare piatti di cinghiale invece che di ordinario maiale ai propri assistiti.

Insomma, sul piano etico, valgono di più le vite umane o quelle della fauna selvatica dannosa?

Maura Sacher


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