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Fiducia nell’industria alimentare ai minimi dal 2009

Secondo una indagine condotta dall’Istituto di statistica Ismea la fiducia nell’industria alimentare italiana, nel primo trimestre del 2013 è risultata essere ai minimi storici.

 

 

L’indagine condotta dalla Ismea, incentrata su un carnet di 1.200 di consumatori, ha registrato preoccupanti livelli di calo dei consensi nell’industria alimentare italiana di circa il 15.3%, facendo segnare il secondo valore peggiore dopo quello rilevato nel 2009.

In particolare il crollo della fiducia nel settore alimentare deriverebbe principalmente dalla repentina diminuzione della domanda di acquisto di prodotti, dovuti alla crisi economica del nostro paese, che porta ad un crescente accumulo di prodotti non venduti nei magazzini.

Tuttavia, spiega la Ismea qualche timido segnale di ripresa dovrebbe emergere dallo scenario di evoluzione della economia del Paese, in relazione alle prospettive produttive dell’Italia, e alla percentuale di investimento di capitali stranieri nelle industrie italiane.

Gli unici settori che non risultano essere colpiti da fenomeni di scetticismo dei consumatori, secondo l’Ismea sono le industrie dolciarie, i settori degli elaborati di carne, pesce, pane e prodotti da forno che registrano un lieve miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A livello territoriale la sfiducia dei consumatori verso le industrie alimentari è maggiormente presente nelle zone del nord ovest e nel mezzogiorno, dove si registrano in entrambe le zone, flessioni superiori a 5 punti percentuali.

In conclusione i dati allarmanti forniti dalla Ismea evidenziano una preoccupante clima di malcontento e scetticismo sul quale l’attuale governo dovrà cercare di lavorare, per poter riportare ad alti livelli la fiducia verso uno dei tanti tesori di eccellenza italiana, ovvero quello della enogastronomia.

Fonte Ismea

 

Francesco Vaglio

f.vaglio@egnews.it


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