Dal 4 al 9 giugno 2014 alla Masseria Caselli di Carovigno, in provincia di Brindisi, è stato ospitato il festival “Radici del Sud”, grande manifestazione dedicata ai vitigni autoctoni del Mezzogiorno, che, dal 2006, alla fine decreta i migliori dei vini in degustazione.
Ben 173 cantine di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia hanno presentato 390 etichette ad un pubblico di appassionati e di intenditori che ha potuto valutare il progresso della viticultura in queste regioni e l’ottimizzazione dei vini da vitigno autoctono delle terre meridionali, testimonianza di lunga tradizione, che come ben si sa risale agli antichi coloni della Magna Grecia.
Due giurie, una nazionale e una internazionale, quest’anno composte da 32 tra operatori, buyer, wine expert e giornalisti di settore italiani ed esteri, attraverso lunghe sessioni di degustazioni alla cieca, hanno scelto i vini migliori e decretato la graduatoria.
L’edizione 2014 era rappresentata da 23 produttori dalla Sicilia, 19 dalla Calabria, 10 dalla Basilicata, 37 della Campania e 83 dalla Puglia. I vini in concorso sono stati suddivisi in 21 categorie individuate per regione con i bianchi e rossi, i rosati, i misti rossi e misti rosati, infine i biologici. I 90 premi assegnati sono andati ai primi due che si sono aggiudicati il punteggio più alto da parte delle due giurie.
È impossibile elencarli tutti, ma si possono leggere nel sito http://ivinidiradici.com/.
Forse è una curiosità per tanti lettori di altre parti del mondo, conoscere i nomi dei vitigni autoctoni del sud d’Italia, presenti al Festival di Carovigno 2014, di cui ognuno ha una propria lunga storia, di origini, di recupero, di valorizzazione e di riconoscimenti.
Li nomino, secondo la categoria in cui hanno concorso:
per la Puglia: Bombino-Fiano-Minutolo, Negroamaro, Nero di Troia, Primitivo;
per la Basilicata: Aglianico del Vulture;
per la Campania: Falanghina, Fiano, Greco, Aglianico, Taurasi;
per la Calabria: Gaglioppo, Magliocco;
per la Sicilia: Grillo, Catarratto, Nero d’Avola; Nerello.
Immancabilmente l’evento è stato arricchito con postazioni dedicate alla gastronomia tipica e ai prodotti della tradizione delle cinque regioni partecipanti e nella giornata conclusiva sette grandi chef pugliesi hanno dato vita a performance culinarie, creando piatti studiati sugli abbinamenti con i vini di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.
Maura Sacher
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