Curiosità

Expo: Giornata della Ungheria con il pane nuovo

Il 20 agosto rappresenta in Ungheria un concentrato di festeggiamenti, essendo la Festa del fondatore della nazione ungherese e Santo Patrono, Stefano I re d’Ungheria, ma anche la festa della Costituzione della Repubblica Popolare d’Ungheria, entrata in vigore nel 1949, una perfetta coincidenza tra il sacro e il profano.

Il 20 agosto 2015, all’Expo di Milano, secondo la tradizione magiara, l’Ungheria celebra il 1015° anniversario della fondazione images (1)e nell’occasione anche la festa del ‘pane nuovo’ («új kenyér ünnepe»), giacché tra i simboli della Festa Nazionale c’è anche la pagnotta dalla crosta chiara e legata in un nastro con il tricolore nazionale.

Ungheria pane nuovoLa tradizione, la cultura, la religione, la politica si fondono attorno al padre della nazione, Stefano, e al simbolo dello Stato Ungherese, il pane, che rappresenta la vita, la sopravvivenza, la casa. In tutte le chiese si procede alla benedizione del pane cotto con la farina prodotta dalle prime mietiture estive. Si benedice il frutto per eccellenza della terra su cui si vive e si lavora.

A Expo Milano 2015, per il 20 agosto ungherese i visitatori potranno conoscere le tradizioni artigiane e popolari ungheresi. Saranno presentati “la casa dei pizzi Halasi” e la “Comunità di Artigiani dell’Alleanza Tradizionale di Kalocsa”, accompagnati da spettacoli e danze popolari. Naturalmente non mancherà la gastronomia locale: si ripercorrerà la via dei sapori ungheresi, la manifestazione che tradizionalmente si svolge lungo la riva del Danubio.

Infine si segnalano due concerti straordinari: il pianista Gergely Bogányi e i musicisti riconosciuti con il Premio Junior Príma dell’Accademia di Musica Liszt Ferenc. Si esibiranno nel padiglione ungherese anche molti giovani artisti italiani, una vera e propria celebrazione del legame storico e culturale tra Italia e Ungheria.

expo UNGHERIAIl Padiglione della Ungheria si sviluppa su tre piani, nella parte centrale si ispira all’Arca di Noè, simbolo della Salvezza, mentre le due estremità laterali richiamano i tamburi, che riportano a radici antiche del rapporto mistico con la natura e sono solcati dall’antico simbolo dell’albero della vita nel quale scorre l’acqua dolce naturale ungherese dalle celebri proprietà termali. L’ultimo piano ospita un giardino a cielo aperto, mentre nell’area verde esterna al Padiglione sono coltivate 33 tipologie di frutta, verdura ed erbe medicinali.

Le forme e i materiali del Padiglione riprendono aspetti tipici del paesaggio ungherese (come i granai, i silos di campagna e le stalle) e sono concepiti secondo i principi dell’architettura organica. La maggior parte dei materiali utilizzati per la costruzione è rinnovabile (legno, legno lamellare, cellulosa). L’intera costruzione inoltre sarà smontata, ricostruita e utilizzata come centro di ricerca in Ungheria.

Maura Sacher


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