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Eat Prato un territorio da scoprire

20160618_195712Il dolce territorio collinare che circonda Prato era una zona di influenza etrusca.
La cittò e i suoi bellissimi dintorni possiedono un incredibile patrimonio ambientale, storico culturale ed enogastronomico purtroppo poco conosciuto.
Il centro cittadino ha conservato le mura, il castello, il duomo e alcune chiese, palazzi come quello comunale ed altri veramente pregevoli.
Vino, olio, pane, verdure, pasticceria, biscotti e piatti tipici possono soddisfare tutti i generi di palati.

Eventi come EatPrato non possono che contribuire positivamente a far conoscere questa realtò poco valorizzata. Adesso siamo  al Ristorante Biagio Pignatta della Tenuta di Artimino per la lezione di cucina che la resident chef Michela Bottasso tiene per giornalisti e bloggers.

Biagio Pignatta era il cuoco di Ferdinando de’ Medici che fece costruire la Villa che prende il suo nome e i partecipanti imparano ad impastare per realizzare pappardelle e strigoli.

E’ il primo evento di EatPrato. Uova, farina, latte, tagliere, mattarello, unto di gomito e si procede. Poi quando gli allievi hanno terminato di fare la pasta la chef mostra come fare l’anatra alla Caterina de’ Medici.
La realizzazione alla lampada e’ veramente suggestiva. Il ristorante si trova nell’ambito della Tenuta Artimino che comprende la cantina, l’hotel, gli appartamenti, il ristorante appunto, la paggeria dove risiedeva il personale di servizio e la Villa Medicea denominata La Ferdinanda fatta erigere dal Granduca Ferdinando I° de’ Medici nel 1596 che e’ patrimonio dell”UNESCO, detta la Villa dei Cento Camini.

Il complesso sorge su una acropoli etrusca che porta ancora tracce di edifici di culto. Nei terreni collinari della tenuta sono presenti moltissimi ulivi dai quali viene ricavato un ottimo olio italiano extravergine.

Sono 732 gli ettari complessivi dei quali 84 a vigneto. Canaiolo, Sangiovese,  Malvasia, Cabernet Sauvignon, Trebbiano, San Colombano e Mammolo sono le varieta’ a dimora.
Il vitigno Cabernet Sauvignon e’ stato portato in Italia da Caterina che aveva sposato Enrico II° di Valois re di Francia.

Finita la lezione si pranza. Portano in tavola un Vin Ruspo Barco Reale di Carmignano Rosato DOC che rivela un bellissimo colore cipolla ed un ottimo temperamento con i suoi 13,5 dichiarati.

Il nome viene dal muro che circondava la tenuta di caccia dei Medici. Viene abbinato con fiori di zucca ripieni di ricotta. Il Carmignano DOCG 2013 che dichiara 13,5 viene accostato ad una ribollita.

Ecco gli strigoli conditi con le verdure dell’orto della tenuta e tagliatelle sempre alle verdure: io proseguo col Vin Ruspo.
Arriva l’anatra di Caterina de’ Medici guarnita al Grand Marnier: molto gustosa. Assaggio il Carmignano 2013: potente e elegante combinazione di Sangiovese e Cabernet Sauvignon.

Bel colore e bel carattere. Chiudono il pranzo Cantucci con Occhio di Pernice 2009 60% Sangiovese, poi Trebbiano e Malvasia che fa 5 anni in caratello: 2000 bottiglie solamente.

Dopo la visita alla villa ci trasferiamo in centro a Prato presso il Palazzo Pretorio  per la conferenza sul Carmignano.


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Redazione

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