Stile e Società

È arrivata l’ Estate e poco cambia

Questa estate sarà ricordata come una delle peggiori degli ultimi anni.

Incendi, siccità oppure alluvioni improvvise stanno tormentando il mondo intero.

Ma vi sono altre situazioni critiche alcune delle quali ricorrenti.

Il maltempo e il caldo torrido che colpisce l’Italia ha provocato una perdita di oltre il 20 % dei pomodori.

Al Sud gli incendi stanno causando problemi ai trasporti e questo fa deteriorare e marcire il prodotto nei campi.

La filiera del pomodoro significa oltre 2 miliardi di euro di valore in esportazioni tra passata, sughi e pummarola.

Questi prodotti sono apprezzati in tutto il mondo, l’Italia è il primo paese produttore europeo e il secondo a livello internazionale dopo la California.

Sono 7000 le imprese della filiera, 90 le aziende trasformatrici e oltre 30000 gli addetti. Il problema dei trasporti si somma alle difficoltà logistiche e alla ricerca per trovare i camion che possano trasportare miliardi di chili di pomodori.

C’è il concreto pericolo di aprire la porta a prodotti esteri con l’importazione di derivati di scarsa qualità e salubrità.

Nei primi quattro mesi del 2021 questo traffico è purtroppo più che raddoppiato.

Dopo le gelate dei mesi scorsi e i problemi legati alla pandemia tutte queste problematiche stanno mettendo in crisi soprattutto Campania e Puglia.

Oltre a ciò le contingenze di questi anni hanno crudamente mostrato come la filiera agricola abbia sempre più necessità di manodopera.

Ma manodopera specializzata visti i cambiamenti tecnologici arrivati in campagna e che è sempre più difficile trovare.

Un decreto sui flussi di operatori dall’estero e la proroga dei permessi di soggiorno urgono.

La vendemmia è già iniziata e il governo dei migliori (?) sonnecchia.

L’inamidato presidente del consiglio va a giocare a golf alla mattina….. La raccolta di frutta e verdura viene snobbata da italiane e italiani: con quello che pagano in certe regioni forse hanno ragione.

I livelli salariali sono tendenzialmente bassi e molti stagionali sono rientrati in famiglia e non riescono a ritornare in Italia.

C’è assoluto bisogno di formazione perché lavorare nei campi, nelle serre e nei vigneti non è semplice ed è un mestiere molto duro.

E le innovazioni tecnologiche arrivate in cantina e nei campi con l’introduzione di stazioni di computer e centraline devono essere gestite da persone competenti e aggiornate. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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