Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, ha espresso la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto ieri con gli Assessori regionali all’Agricoltura e approvato oggi pomeriggio 16 gennaio nella Conferenza Stato-Regioni sull’applicazione della Politica agricola comune (PAC) per quanto riguarda il secondo pilastro, e sul riparto dei fondi destinati allo sviluppo rurale 2014–2020.
Il totale del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), comprendendo anche i programmi nazionali, è pari a 20,8 miliardi di euro in sette anni, di cui 18,6 destinati all’attuazione dei programmi regionali e 2,2 miliardi di euro destinati a misure nella rete rurale nazionale, nel settore della gestione delle crisi, nelle infrastrutture irrigue, nella biodiversità animale.
Il finanziamento di gran lunga più consistente sarà riversato nella Gestione rischio (1.640.000.000 di euro).
Per tener conto della diversa capacità di spesa dimostrata dalle Regioni nel periodo di programmazione 2007–2013, la proposta ministeriale di riparto per il futuro periodo ha previsto una diversificazione dei tassi di cofinanziamento comunitari, «in modo da premiare le Regioni più performanti», suddiviso nelle voci: Competitività (43,12%), Transizione (48,00%), Convergenza (60,50%).
Le Regioni, però, hanno chiesto al Governo e all’Europa di escludere dal calcolo delle spese che concorrono al patto di stabilità interno, la quota di cofinanziamento regionale per lo sviluppo rurale. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione ha detto «Abbiamo fatto l’intesa, ma le Regioni ribadiscono la necessità di nettizzare il cofinanziamento nazionale e regionale per evitare che il patto di stabilità, di fatto, renda impraticabile la gestione degli investimenti».
Alcune Regioni sono soddisfatte, come ad esempio Liguria con 21 milioni in più e Lazio con 77 rispetto al precedente periodo, al Piemonte arriveranno 1 miliardo e 93 milioni di euro, +10% con disponibilità finanziaria di ulteriori 119 milioni di euro.
Mentre, l’assessore all’agricoltura del Veneto, Franco Manzato, manifesta il proprio disappunto per una ripartizione che giudica ‘iniqua’ a livello nazionale dei fondi europei per l’agricoltura. Manzato la definisce “l’ennesima ingiustizia” nei confronti dell’agricoltura veneta.
«Sono certa che le Regioni sapranno valorizzare al meglio – commenta De Girolamo – le potenzialità offerte dalla nuova programmazione dello sviluppo rurale, la cui dotazione finanziaria complessiva, rispetto al periodo 2007 – 2013, cresce di quasi 3 miliardi di euro per l’intero periodo. Si tratta di un risultato di grande rilievo – spiega il Ministro – perché permetterà alle Regioni di avviare al più presto la nuova programmazione e al Ministero di concentrare l’attenzione su misure di grande importanza strategica, come la gestione delle crisi, particolarmente attese dal mondo produttivo, tenuto conto che la riforma della PAC ha di fatto ridimensionato fortemente tutti i precedenti strumenti comunitari utilizzati per la regolazione dei mercati».
Maura Sacher
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