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Da questi dati Ismea-Qualivita 2019 possiamo ripartire

È uscito all’inizio di marzo 2020 il XVII Rapporto Ismea-Qualivita sui dati produttivi 2018 e 2019, dove la #DopEconomy italiana confermava il ruolo fondamentale nell’economia agricola nazionale con i suoi distretti agroalimentari.

Il valore alla produzione delle oltre 800 Indicazioni Geografiche per la prima volta ha superato i 16,2 miliardi di euro (+6,0% in un anno) e l’export ha oltrepassata la soglia dei 9 miliardi di euro (+2,5%), grazie al lavoro di oltre 180.000 operatori e l’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti. Questi dati mostrano un trend di crescita ininterrotto negli ultimi dieci anni per il comparto del Food e Wine DOP-IGP, un incremento di un miliardo in un solo anno, cre¬scita trainata dal comparto vino ma anche dall’agroalimentare.

Nell’Export, le DOP e IGP agroalimentari e vitivinicole hanno consolidato il loro ruolo guida della qualità agroali¬mentare “made in Italy” all’estero, con una crescita del +2,5% in un anno,

L’analisi degli impatti economici territoriali, fra piccole realtà produttive e grandi distretti, elaborata nel Rapporto Ismea-Qualivita 2019, mostra come tutte le province hanno una positiva ricaduta economica dovuta alle filiere IG agroali¬mentari e/o vitivinicole, anche se la concentrazione del valore è più forte in realtà del Nord Italia con il 65% del valore produttivo.

Potremmo andare avanti a sciorinare i dati che il Rapporto Ismea-Qualivita 2019 contiene (scaricabile qui: https://www.qualivita.it/xvii-rapporto-ismea-qualivita-2019_/), ma in questo momento e in queste circostanze di prospettiva di seria crisi sociale ed economica vogliamo auspicare che le cifre del Rapporto 2019 possano essere in punto di ripartenza, una volta superato il tracollo che le aziende anche dei comparti agroalimentari e vitivinicole rischiano di subire, specie nell’export.

Maura Sacher


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