Notizie Italiane

La crisi di miele e pasta, due pilastri della produzione alimentare italiana

La crisi di miele e pasta, due pilastri della produzione alimentare italiana

La crisi di miele e pasta, due pilastri della produzione alimentare italiana

l miele e la pasta sono due ricchezze inestimabili e uniche dell’Italia. 

La raccolta del miele

Nessuna altra nazione al mondo può vantare una così grande diversità di mieli e di varietà e formati di pasta, tralasciando la tradizione unica della pasta fresca tirata al matterello. 

I gravi cambiamenti climatici che si stanno presentando con eventi rovinosi e pericolosi sempre più frequenti stanno minacciando la vita delle api. 

Questi deliziosi animaletti sono quelli che consentono con il loro lavoro la riproduzione di quasi tutte le specie vegetali. 

Sono minacciate dall’uso indiscriminato dei pesticidi che negli ultimi anni ne ha dimezzato il numero. 

Il clima anomalo dei primi mesi di quest’anno ha compromesso la produzione primaverile di miele.

 La percentuale del crollo è addirittura dell’80 %. 

E le piogge improvvise e potenti unite a vento forte hanno rovinato i fiori e ha impedito alle api di volare, non ha certamente aiutato le campagne. 

Un’immagine di un lavoratore con le api nere siciliane il cui miele contiene sostanze antiossidanti dieci volte di più rispetto alla norma, 6 febbraio 2013 ANSA/SITO ON LINE

Il calo drastico di produzione ha interessato 75.000 apicoltori che curano 1.500.000 alveari italiani. 

La produzione della primavera è quella più importante perché andando verso l’estate le fioriture diminuiscono sensibilmente.

 I mesi migliori sono aprile e maggio e ben 3 colture su 4 dipendono dalla impollinazione delle api. 

E così mentre cala drasticamente la produzione italiana aumentano le importazioni di mieli esteri.

 Nel 2022 oltre 27.000 tonnellate sono arrivate in Italia da Cina, Romania, Turchia e Ucraina. 

Quest’anno dalla Ucraina non arriverà niente stante la situazione bellica. 

Purtroppo i mieli provenienti da queste nazioni presentano spesso problemi di salubrità e adulterazioni. 

Sciroppi di zuccheri ottenuti da grano, barbabietole e riso sono adoperati per addizionare queste produzioni estere. 

La pasta come il pane sono beni di consumo ai quali è difficile rinunciare per gli Italiani.

Da anni la produzione nazionale di grani non copre l”intero fabbisogno di artigiani e industrie pastaie. 

E quindi si importano grani da nazioni nelle quali è purtroppo consentito l’uso del glifosato e altri veleni. 

Ma tant’è. 

Molti marchi famosi che sbandierano nelle confezioni la dicitura “da grano italiano” in realtà comprano grandi quantità di grani all’estero e fuori Europa. 

aumento dei prezzi

Il mancato o quasi nullo arrivo di grano da Russia e Ucraina ha determinato una fluttuazione schizofrenica dei prezzi e un massiccio incremento degli acquisti di carichi di grano che costano di più di quello italiano.

 Ammonta al 750 % l’aumento di arrivi di grano via mare dal Canada mentre i prezzi sugli scaffali della GDO e dei discount sono lievitati del 15 %. 

In Francia il governo ha stipulato con le catene dei supermercati un accordo della durata di tre mesi prorogabile fino a dopo l’estate per ridurre i prezzi degli alimenti base. 

Il regno ancora unito sta valutando un accordo simile per fronteggiare una massiccia inflazione che colpisce i generi alimentari come non si verificava da quasi cinquanta anni.

 In Croazia l’esecutivo ha imposto controlli severi sui prezzi di prodotti quali farina, latte, olio e tagli di carne di maiale. 

L’Ungheria annovera la più alta inflazione alimentare in Europa e ha stabilito con urgenza severi controlli e ratifiche dei prezzi degli alimenti base.

 Il governo spagnolo ha abolito l’imposta sul valore aggiunto e ha abbassato al 5 % l’Iva su pasta e olio. 

In Italia I consumi di pasta stanno diminuendo con pericolosa progressione ma il governo per il momento non sembra volere imporre riduzioni di imposte e cercare accordi con le catene della GDO e i discount.

 In una nota diffusa si legge che “rafforzerà il monitoraggio dei prezzi in stretto contatto con le regioni e i comuni”. 

Alla Buvette di Monte Citorio a Roma i succulenti aperitivi, pranzi e cene dei componenti del governo, deputati e senatori accompagnati da vini pregiati difficilmente superano i 6 euro. 

Alla faccia dell’inflazione e degli aumenti. 


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Redazione

Club olio vino peperoncino editore ha messo on line il giornale quotidiano gestito interamente da giornalisti dell’enogastronomia. EGNEWS significa infatti enogastronomia news. La passione, la voglia di raccontare e di divertirsi ha spinto i giornalisti di varie testate a sposare anche questo progetto, con l’obiettivo di far conoscere la bella realtà italiana.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio