Un occhio sul mondo

Cosa succede in città?

Cosa succede in città? Bologna è una delle più belle città italiane seconda solo a Venezia

Cosa succede in città?

Bologna è una delle più belle città italiane seconda solo a Venezia e sicuramente una delle più particolari del mondo. 

È riuscita a conservare buona parte del suo patrimonio architettonico che nel corso dei secoli si è arricchito di pregevoli edifici, monumenti, palazzi e costruzioni. 

In centro c’è la più antica università del mondo tuttora in funzione. 

Fino ai primi del Novecento era in piedi la terza cinta muraria eretta per difendere la città. 

A causa di una scandalosa speculazione edilizia voluta da un architetto amico della nefasta casa Savoia venne abbattuta quasi completamente nel 1902 per “modernizzare la città”. 

Delle dodici porte rimaste delle diciotto preesistenti quattro vennero sbriciolate e una, Porta Santo Stefano, sostituita da due grandi casseri nel 1843 facenti parte della cosiddetta “Barriera Gregoriana”. 

Porta D’Azeglio, Porta Sant’Isaia e Porta Galliera non vennero rimpiazzate con alcuna nuova costruzione. 

A Porta Galliera sono visibili i resti dei castelli fatto costruire dai legati pontifici e più volte distrutti dal popolo in rivolta contro il dispotico, repressivo e meschino potere papalino. 

Da metà e fino alla fine degli anni Sessanta ha iniziato a subire una progressiva trasformazione. 

Sono state divelte le rotaie dei tram che erano state posate nel 1880 dalla compagnia italo belga Les Tramways de Bologne. 

La precedente amministrazione comunale ha deliberato la costruzione di quattro linee tramviare: rossa, verde, gialla e blu interamente finanziate e aggiudicate con gare d’appalto.

 La linea verde è interamente pagata tramite il PNRR e le due le linee tramviarie rossa e verde devono essere completate entro il 2026. 

I percorsi stabiliti ad imperio dalla amministrazione comunale e non discussi con i cittadini e le categorie commerciali stravolgeranno la città e causeranno danni economici e non solo. 

Saranno ridotte corsie stradali, spariranno parcheggi ed edifici espropriati per far posto alle rotaie e alle fermate. 

Non ci sono dati rispetto all’impatto acustico ed ambientale o se ci sono non si conoscono. 

Bologna ha necessità di un nuovo stravolgimento? 

Non bastano le ZTL – zone a traffico limitato? 

Le piste ciclabili poco frequentate dai ciclisti che preferiscono circolare contromano, senza luci di notte e sotto i portici? 

Non sono ancora sufficienti le migliaia di stalli di parcheggio a pagamento che ormai arrivano alla periferia Felsinea? 

Per fortuna anni fa venne bocciata tramite un referendum popolare la costruzione di una nuova stazione centrale su progetto dell’architetto iberico Santiago Calatrava, quello dell’assurdo e inutile ponte a Venezia. 

Voleva posizionare due enormi torri adibite a parcheggio auto nel piazzale della stazione della città e costruire pure un parcheggio sotterraneo di fronte all’ingresso stravolgendo il traffico cittadino in un’area già particolarmente critica. 

Bocciato dai cittadini e mandato a far danni purtroppo ad altre città. 

Bologna nel 2022 è la città preferita dai turisti di tutto il mondo e dopo gli anni duri della pandemia ha diritto ad una ripresa. 

Tutte le attività lavorano a pieno regime in città e nella provincia e i musei sono gremiti. 

Il periodo favorevole non deve essere inficiato da assurdi progetti partoriti da individui che spesso non hanno cognizione della situazione urbana di Bologna. 

Mi viene in mente quando affidarono il nuovo piano del traffico ad un assessore proveniente dal Trentino. 

Nulla di personale ma elaborò un piano per la circolazione veramente poco attinente ai problemi della città.

Umberto Faedi 


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Redazione

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