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Confagricoltura Fvg commenta la legge di stabilità

La Camera ha appena approvata la Legge di stabilità del triennio 2014-2016, e una prima reazione è arrivata da Confagricoltura Friuli Venezia Giulia soddisfatta sia stata stabilizzata la fiscalità sui beni produttivi in agricoltura, uno dei nodi cruciali messi in discussione e oggetto di trattative e impegni.

Sembra siano state recepite le sollecitazioni del mondo agricolo e dei comparti sindacali, anche se ancora molto resta da fare per la ripresa e la competitività delle imprese.

«Finalmente – afferma Claudio Cressati, presidente di Confagr.Fvg – si è capito che i fabbricati strumentali sono già ricompresi nel valore dei terreni agricoli e, di conseguenza, è stata decisa l’esclusione dall’Imu, principio confermato anche nella misura che limita all’1 per mille l’aliquota Tasi. Significativo anche l’abbassamento del moltiplicatore (da 110 a 75) per i terreni agricoli, anche se non condividiamo i criteri utilizzati, che limitano la riduzione soltanto a una categoria di agricoltori. C’è da rilevare, inoltre, che la copertura del mancato introito da parte dello Stato viene effettuata, in parte, con la diminuzione del contingente di gasolio agricolo e questo avrà riflessi sui costi produttivi, già alquanto elevati. Apprezzabile anche lo stanziamento di 5 mln di euro per il settore bieticolo. È molto importante anche il ripristino del diritto di opzione (tra la determinazione del reddito su base catastale piuttosto che in base al bilancio) per le società agricole, essenziale per la crescita e lo sviluppo del settore».

L’ appuntamento al Senato per l’approvazione definitiva è fissato a lunedì prossimo, 23 dicembre 2013, alle 15.

Qualche preoccupazione rimane sul mantenimento dell’obbligo (cancellato al Senato, ma reintrodotto alla Camera) per i piccoli produttori agricoli, quelli, cioè, che non superano i 7 mila euro di vendite all’anno, a produrre l’elenco dei clienti e dei fornitori, il cosiddetto “Spesometro”.
È un provvedimento che, anziché semplificare, provocherà nuovi adempimenti burocratici, secondo Cressati.

Per quanto riguarda l’inserimento dei giovani nelle imprese agricole, si attendeva molto di più: l’accesso al credito, come quello per i terreni demaniali in affitto, rimane complesso.

È, intanto, un passo importante che sull’agricoltura si siano cominciati ad accendere i riflettori della politica. Da qui l’auspicio di Confagricoltura affinché nei collegati alla manovra si possano raggiungere altri risultati orientati a reti, innovazione e internazionalizzazione.

Maura Sacher


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