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Colognala ai Colli, la Sagra dei Bisi

Colognala ai Colli, la Sagra dei Bisi Due week end, tra folclore e cultura, per gustare i piselli Verdone Nano nella cornica di Villa Aquadevita

Sessantasei edizioni ed un successo in crescendo. Colognola ai Colli è pronta per celebrare uno dei prodotti della terra più tipici. Si tratta del pisello Verdone Nano, coltivato da quasi un secolo e caratterizzato da croccantezza e dolcezza. Tutto pronto per la tradizionale “Sagra dei Bisi” di Colognola ai Colli che si svolge in due week end:  17/20 e 24/27 maggio nel cortile di Villa Aquadevita. Molte le novità per l’edizione 2024. In primis il docu-film “Bisi e Sorrisi” del regista Mauro Vittorio Quattrina,  che racconta, a partire dagli anni Sessanta, la storia e l’evoluzione del territorio oltre che della coltura del Pisello Verdone Nano, importante per lo sviluppo economico locale.

La felice esposizione al sole delle colline di Colognola ai Colli e la tipologia di suolo sono alla base dell’eccellenza delle produzioni “Per rendere omaggio alle produzioni tipiche di Colognola ai Colli, tra cui il pisello Verdone Nano –  spiega il sindaco Giovanna Piubello  – la Giunta ha deciso di aderire alla proposta del regista Mauro Vittorio Quattrina per realizzare un docu-film che aiuta a conoscere e valorizzare il legume. L’opera narra l’evoluzione della produzione dei piselli attraverso la storia e lo sviluppo economico-sociale del territorio”. La produzione di piselli Verdone Nano negli ultimi anni è stata incentivata non solo per salvaguardare una coltivazione che rischiava l’estinzione, ma anche per le intrinseche qualità del legume, che ne fanno un cibo tra i più pregiati. Gli elementi distintivi della varietà Verdone Nano, dalla forma rotondeggiante e dal colore verde brillante, sono la precocità e la dolcezza. Oltre al Verdone nano sono coltivati nel Comune in misura minore altri due varietà nane: il Tristar e il Provenzale.

PRODUZIONE & CUCINA

Buona l’annata dei “bisi” di Colognola ai Colli. “La prodizione – afferma Mauro Franchi, presidente dell’Associazione bisicoltori – è di ottima qualità anche se quest’anno in leggero calo (-8/10%) rispetto al 2023 per il clima freddo durante il periodo della semina in novembre. La qualità è garantita dal clima e dalle piogge di aprile che hanno favorito le condizioni ideali per la crescita delle piante. C’è un continuo e crescente interesse per il prodotto sia da parte dei cittadini consumatori che da parte di commercianti, agriturismi e ristoranti”.

 

L’associazione è nata dieci anni fa per valorizzare e disciplinare la produzione caratteristica del territorio. Ne fanno parte 26 agricoltori di cui due biologici. Il piatto tipico di Colognola ai Colli sono le “fettuccine coi bisi”, realizzato con pasta fresca all’uovo e un condimento ai piselli che bene si sposa con il Soave Superiore Il Casale della cantina Agostino Vicentini.  Alla sagra dei bisi è possibile trovare i Ri-bisi, piccoli arancini di riso e piselli fritti da mangiare come street food. Specialità che sono state gustate al ristorante di villa Nichesola, che ho proposto come antipasto il petto d’oca affumicato, robiolina e piselli freschi abbinato al vino Vigna Monte Ceriani della cantina Tenuta Sant’Antonio, per secondo la coscia di faraona, purè di piselli e piselli soffiati abbinato ad Amarone della Valpolicella Riserva 2017 cantina Villa Canestrari. Nel dessert non potevano mancare i bisi: composta di fragole, spuma di piselli e croccante al cioccolato abbinato allo spumante metodo classico Creaman della cantina Gino Fasoli.

LA ROMANICA PIEVE

Non solo buoni piatti ma anche cultura, folclore, amicizia sono i cardini dell’evento. “La sagra – chiosa Alfonso Avogaro, presidente della Proloco di Colognola ai Ciolli – dal 2019 ha il marchio ‘Sagre di qualità’, istituito dall’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli), per promuovere i territori puntando sulla valorizzazione dei prodotti tipici e sulla forza della tradizione, che puntano alla promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali”.

 

Un’escursione consigliata è al santuario di Santa Maria della Pieve, in stile romanico che sorge all’imbocco della Val d’Illasi, risalente probabilmente a un periodo collocabile tra l’XI e il XII secolo. Fu fondata in prossimità di un tempio pagano romano poco distante dall’antica Via Postumia. La pieve ospita affreschi realizzati dalla metà del XIV secolo fino alla metà del XV. Oltre agli affreschi medievali, nel XVIII secolo venne decorato anche l’arco trionfale del presbiterio. Al suo interno è venerata la statua della Madonna “della Pieve” a cui viene attribuito un prodigio verificatosi nel 1836 quando, secondo la tradizione religiosa, liberò il paese dal flagello del colera. Il fatto viene ricordato ogni anno nell’ambito della Festa dell’Antico voto.

Di  Donato Sinigaglia

 


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