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Chi di dazio ferisce…..

Il vulcanico e male ossigenato presidente Usa Donald Trump ha firmato due ordini esecutivi volti a proteggere i lavoratori e le industrie nordamericane. Obiettivo eliminare le scorrette pratiche commerciali che danneggiano l’economia facendo aumentare il deficit e riducendo i posti di lavoro e riscuotere alte cifre di presunte multe anti dumping comminate ad aziende estere mai pagate.

Introduzione di fortissimi dazi su determinati prodotti addirittura fino al 100% del controvalore per impedire la concorrenza sleale alle imprese Usa.

Questo è il buon (?) proposito o almeno quello che risulta dagli intenti e dalle dichiarazioni del governo repubblicano negli ultimi giorni.

I due ultimi ordini esecutivi fanno seguito a quello che ha sancito la fine della politica ecologica del presidente Obama in favore del ritorno alla politica energetica basata sul carbone e sulla anacronistica riapertura delle miniere e del ritorno al lavoro di decine di migliaia di minatori.

Promessa fatta in campagna elettorale per ottenere voti.
Traspare il fatto che questi decreti presidenziali siano in realtà una ritorsione per il rifiuto europeo alla commercializzazione di carne bovina nordamericana.

Un trattato commerciale dei primi anni duemila ne permetteva l’importazione in Europa ma ad attente verifiche si scoprì che era gonfiata con sostanze poco salubri.

Il famigerato TTIP la rimetteva in gioco ma non essendo stato ratificato per fortuna degli abitanti del Vecchio Continente non se ne è fatto nulla.

Trump si scaglia anche contro la Cina e la Corea del Sud che è il fedele alleato in Oriente, sembra non avere pace.
Per quello che ci riguarda nel mirino d’azione ci sarebbero nostri prestigiosi prodotti alimentari, l’Acqua San Pellegrino e la francese Perrier che sono due status symbol negli Usa.

E udite udite la Vespa. Ma quante ne venderanno al di là dell’Oceano?
Anche altri marchi motociclistici europei sono all’indice.
E non si capisce il criterio.
Le prime reazioni degli industriali americani sono di una dura opposizione a questi ordini presidenziali.

Trump nella sua goffa presunzione pensa di conoscere le dinamiche aziendali ma è un immobiliarista e di produzione e commercializzazione probabilmente non capisce più di tanto.

Una specie di rabberciata e confusa autarchia non porta niente di buono e questo gli industriali nordamericani lo sanno benissimo. Scatenare una guerra di dumping e di dazi non gioca a favore di nessuna nazione. Forse tutto si risolverà in una tempesta in un bicchiere d’acqua minerale europea.

Chi di dazio ferisce potrebbe procurare , ma  anche procurarsi molti danni. Numerosissime le prese di posizione contrarie in Europa e a giorni il presidente della Repubblica Popolare Cinese incontra l’inquieto Trump che nel frattempo potrebbe firmare altri anacronistici decreti.
Umberto Faedi


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Redazione

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