Stile e Società

“Che Cavolo Vuoi?”

Non è un’espressione minacciosa, ma semplicemente il nome di una pizza molto apprezzata e largamente premiata, nata dal Maestro pizzaiolo Gianfranco Iervolino.

Curiosi di conoscerne gli ingredienti? Di fantasticare sugli equilibri di profumi e sapori? Bene, prima vi presento chi l’ha ideata.

DSC_0629Palazzo Vialdo a Torre Del Greco NA, edificio d’epoca adibito a ristorante-pizzeria, ristrutturato dalla famiglia Di Prisco con gusto e ricercatezza di materiali e arredi, una location che ha messo insieme l’estro creativo di Gianfranco Iervolino con la volontà dei proprietari di offrire ai clienti una pizza stagionale, territoriale e che soprattutto si faccia ricordare.

DSC_0649Gianfranco riesce con l’impasto diretto di lunga lievitazione e giusta idratazione, a dare un letto soffice e digeribile, una nuvola dove adagiare gli ingredienti della sua pizza.

La classica resta comunque tra i pilastri della sua filosofia di pensiero, anche se tendenzialmente è proiettato ad innovare la pizza, a darle una veste gourmet, tenendo a sottolineare che non è essenziale la sola selezione dei prodotti, ma ciò che la rende meritevole di tale appellativo è l’oculatezza, lo studio nel mettere insieme i sapori nelle giuste proporzioni, creando armonie, equilibri dalla cromaticità ai profumi, fino al gusto e alla persistenza, lasciando al palato il carattere di ogni ingrediente.

DSC_0660Presentando Gianfranco Iervolino, vi ho anticipato la sua “Che cavolo vuoi”, un intrigante quanto sincero carosello di territorialità, riconosciuta dalla presenza della vellutata di cavolfiore, del fior di latte di Agerola, delle code di gamberi di Mazara del Vallo, del lardo di Colonnata, e infine della scorza di limone di Sfusato costiero, che con l’olio extravergine di Nocellara  vanno a completarla.

Tanti i maestri pizzaioli, a fare la differenza non basta la padronanza del proprio mestiere, di quest’arte antica in continua evoluzione, ma è importante avere la capacità e la volontà di trasmettere le conoscenze acquisite, portando la tanto discussa, studiata, negata e amata pizza napoletana, avanti nel tempo, passando il verbo ai posteri.

Gianfranco è certamente da apprezzare anche per questo,

di più… “Che cavolo vuoi?”.

Angela Merolla


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