
Champagne, la Riserva perpetua di Bruno Paillard

E’ la sfida di Alice, figlia prediletta di Bruno Paillard, re dello Champagne, che a Reims come imprenditrice oggi guida la maison di famiglia. Manager lungimirante, è innamorata dell’Italia non solo per ragioni di cuore (ha studiato a Cà Foscari), ma anche per motivi commerciali: il principale mercato di riferimento è infatti l’Italia, importatore Cuzziol GrandiVini.
Ho avuto il privilegio di conoscere personalmente Bruno Paillard e di visitare, in quel di Reims, la sua “maison”. Erano i primi anni Duemila. Persona squisita al pari della figlia prediletta, Alice, che oggi guida l’azienda paterna dopo aver completato gli studi di Economia a Parigi e a Venezia.
I wine lover trentini hanno avuto la possibilità di conoscerla e ammirarla l’anno scorso a Palazzo Roccabruna in occasione del Trentodoc Festival delle Bollicine. Alice parla perfettamente l’italiano, perfezionato a Cà Foscari, è innamorata dell’Italia non solo per ragioni di cuore, ma anche per motivi commerciali poichè la maison ha come principale mercato di riferimento proprio l’Italia (importatore Cuzziol GrandiVini).
Amarcord personale: quel viaggio in Bentley da Parigi a Reims
Amarcord personale. Venticinque anni fa fui invitato in Francia da Bruno Paillard con tre colleghi giornalisti italiani per visitare la Champagne. Paillard, all’epoca era presidente del «Comité interprofessionnel du vin de Champagne», ci attese all’aeroporto Charles de Gaulle per accompagnarci a Reims con la sua Bentley. Nei tre giorni di permanenza visitammo l’intera area dello Champagne, i vigneti e la maison Paillard che si si sviluppa su 32 ettari vitati, di cui 12 ricompresi all’interno delle zone più pregiate classificate come Grand Cru.
Rimanemmo stupiti da tanta accoglienza, oltreché dall’eleganza e dalla signorilità del personaggio.
Solo al rientro in Italia ci fu spiegato quanto fosse importante il ruolo del presidente del «Comité interprofessionnel de Champagne» che comprende oltre alle grandi maison, i vignerons e i negotians.
La maison Paillard e quella lungimirante decisione presa 40 anni fa
Ma riavvolgiamo il nastro. Nel 1985 la maison Bruno Paillard prese una decisione tanto singolare quanto audace e lungimirante: creare la propria Riserva Perpetua, tra le più antiche in Champagne, un assemblaggio volto a evolvere ogni anno con l’inserimento della nuova annata.
Questa decisione nasce dalla convinzione che lo Champagne è un vino vivo, che si trasforma nel tempo. Questa capacità di evolvere, garanzia di longevità, è ciò che la maison cerca di trasmettere in ogni Champagne Bruno Paillard.
Da 40 anni, questa Riserva racconta la storia della maison di Reims, un vero archivio sensoriale che trasmette il gusto dei millesimi passati e garantisce costanza stilistica.
La Riserva perpetua è un assemblaggio continuo con le annate precedenti

Contrariamente a una riserva “classica”, dove i vini sono conservati separati per annata, la Riserva Perpetua è una pratica che consiste nell’assemblare, ogni anno, la vendemmia dell’annata, sempre dominante, con i vini delle vendemmie precedenti. Così, millesimo dopo millesimo, i vini più datati si uniscono ai più giovani, la Riserva guadagna in profondità e permette l’evoluzione progressiva dei vini.
Nel corso del tempo, diviene una base ricca, complessa e armoniosa, composta oggi da 40 millesimi.
Alice Paillard: “Uno Champagne vibrante in grado di sfidare il tempo”
“Dopo quattro decenni – ha dichiarato Alice Paillard, oggi proprietaria e manager della maison di Reims – con questa Riserva Perpetua puntiamo ad ottenere uno Champagne vivo e vibrante, capace di attraversare e sfidare il tempo. Questa ricerca ci invita a scoprire questa memoria in movimento e il suo ruolo preminente nelle nostre cuvée multimillesimate. Un modo per esplorare la nostra filosofia e intraprendere un viaggio nel tempo.”
Première Cuvée Extra Brut e Cuvée 72, espressione della Riserva Perpetua
Nella Première Cuvée Extra Brut, la Riserva Perpetua rappresenta circa il 33% dell’assemblaggio finale, in media sugli ultimi dieci anni. La proporzione può cambiare, la maison si concede la libertà di adattarsi a ciò che la natura gli ha dato.
Ogni anno, nel momento degli assemblaggi, inizia un nuovo processo di invecchiamento in bottiglia: una permanenza di minimo 3 anni sui lieviti, la famosa autolisi dei lieviti. Segue un riposo dopo la sboccatura: minimo 6 mesi.
La Riserva Perpetua apporta continuità di uno stile unico, al di là della singolarità di ciascun millesimo, una profondità aromatica con delle note evolutive delicate, una texture complessa tra la freschezza vibrante derivata dai terroir gessosi e una maturità placida.
Essa è il cuore dell’impegno che la maison impiega per dar vita a degli Champagne capaci di una longevità infinita.
Cuvée 72: una prima maturazione (36 mesi) e poi una seconda di altri 36 mesi
Se la Première Cuvée Extra-Brut è il riflesso originale della Riserva Perpetua, la Cuvée 72 rappresenta il secondo passo, un’espressione approfondita.
La Cuvée 72 beneficia allo stesso modo di una maturazione sui lieviti di 36 mesi in cantina. Dopo la sboccatura, momento chiave, dove il vino rilascia i suoi lieviti per iniziare una nuova vita, segue una seconda maturazione di 36 mesi.
La scelta rivela un’ulteriore dimensione del tempo: quella della rivelazione, dove il vino si apre e fiorisce pienamente raggiungendo nuove espressioni aromatiche. Almeno 6 mesi prima di essere scoperto.
La Riserva Perpetua offre una memoria al vino ed è il tempo dopo la sboccatura che rivela la ricchezza della sua evoluzione. Il tema della sboccatura, della lunga permanenza sui lieviti prima, del periodo di “convalescenza” dopo è al centro dell’affinamento dei vini della maison Bruno Paillard. Chapeau!
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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