Tribuna

Cenare in terrazza

Estate, tempo di cene all’aperto, auspicando di godere un po’ di benevola brezza e non essere infastiditi dagli insetti notturni; per i fortunati possessori di terrazze, verande, balconi, cortili e giardini è un’aspirazione invitare amici a condividere un’allegra serata all’insegna dell’informalità, sia in città sia in vacanza.

Preparare un menù che soddisfi i gusti di tutti a volte è laborioso anche per questo tipo di ritrovi e non sempre può essere imbastito sul momento, anche volendo servire solamente un antipasto di prosciutto e melone, una pasta o riso freddi, verdure fresche o grigliate, gelato o frutta per dessert. Richiede programmazione e cura dei particolari.

Per esempio, la frutta, dal melone all’uva, dai fichi d’India all’anguria sempre molto gradita per gran finale, deve avere la giusta temperatura da frigo. Ovviamente si deve avere adeguato spazio nel frigidaire anche per le bottiglie d’acqua (da calcolare circa un litro per ognuno dei presenti) e idem per il vino, specie se offrite del bianco e delle bollicine. Non devono mancare birre, chinotti e bibite analcoliche.
Dovrete munirvi di contenitori termici da tavola per preservare le temperature e di ciotole per i cubetti di ghiaccio. Un consiglio, sgomberate dalla vista tutte le bottiglie consumate, anche se non sono del tutto vuote per rimpiazzarle tempestivamente con altre fresche.
Nelle giornate molto calde, fate attenzione a non tenere esposte lungo tempo prima dell’ora fissata, alla alta temperatura ambientale, le pietanze, specie con maionese, uova, formaggi freschi, pesce, esse potrebbero venir intaccate da microrganismi con la conseguenza che il giorno dopo qualche ospite vi potrebbe telefonare chiedendo “Ma cosa hai messo nella pasta/riso?”.

A fronte di un menù semplice, la fantasia di chi invita può sbizzarrirsi nell’arredo della tavolata, in questo caso viene creata un’atmosfera che gli invitati potranno ricordare con piacere anche da un anno all’altro: si può giocare con colori, contrasti e fantasie. Non si tira fuor il servizio migliore e neanche quello da cucina, nemmeno piatti e forchette di plastica. L’ideale sarebbe uno ad hoc come nella foto (tratta da “lacucinaitaliana”). A me piacciono molto bicchieri di fogge e colori diversi, rigorosamente di vetro per favore.
Le sedie, delle più varie, raccattate dall’arredamento interno se non se ne hanno a sufficienza da “esterno”, potrebbero essere rivestite di teli o cuscini dalle tinte più vivaci, per creare una sorta di omogeneità e sicuramente un minimo di sollievo a chi sta seduto.  
Completano l’atmosfera, e sono molto utili sia per illuminare sia per scacciare zanzare e falene, candele di tutti i tipi intorno all’area di ritrovo (attenzione se le appoggiate sui parapetti). Bandite, però, quegli zampironi dall’odore sgradevole, a meno che non abbiate un giardino e li posizionate lontano dai commensali, sotto le piante per esempio.
 
Beh, ho parlato di “informalità” che è tale fino ad un certo punto, ossia non è che non valgono le buone maniere. La regola in assoluto è che non si deve violare è il rispetto dei diritti dei condomini, dei vicini. Pertanto, sono da bandire grigliate open air se fumi e odori salgono verso i piani superiori e infastidiscono. Quante liti condominiali per questo motivo! Perlomeno avvisate preventivamente.

Abbassate i toni delle voci e delle risate, e ovviamente della musica se pensate questa serva da corollario alla vostra festicciola. Rispettate il Regolamento condominiale sui rumori molesti e non avrete grane, anche perché molte persone sono invidiose di chi si diverte e potrebbero telefonare ai Carabinieri.

donna Maura 

m.sacher@egnews.it 


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