Stile e Società

C’è posto per tutti

Siamo ormai, i nostri giovani ancor prima delle altre generazioni, consapevoli che la parola “consumatore” è stata inventata dai pubblicitari degli anni ‘60 con dispregio verso una massa di persone che andava imbonita, convinta all’acquisto, per far prosperare le aziende produttrici, ampliando il raggio di mercato.

Non importa quale sia il prodotto da piazzare, elettrodomestici, prodotti per la pulizia della casa o cibo, purché venduto in larga scala.

Ciò ha dato inizio, fin dagli albori dell’Era detta del “Consumismo”, ad una concorrenza spietata e oggi il designer, termine più raffinato, è pagato con cifre alle stelle. E noi, necessariamente fruitori di ogni tipo di prodotto che serve alla nostra esistenza, o sopravvivenza, continuiamo ad essere destinatari di messaggi promozionali, bersaglio del “meglio del meglio”.

Qui voglio fare un discorso intorno all’acqua in bottiglia, acqua_minerale1di cui i market sono pieni, in ogni regione con le etichette locali ma presenti anche quelle di altre zone. E, a margine, esprimo una mia a lungo maturata riflessione: come mai certe etichette di acqua di fonte
genuina, al naturale, lievemente gassata, gassata, con aggiunta di anidride carbonica, sono così diffuse in tutta la penisola, da considerarsi “nazionali”, mentre altre le trovi solo in territori circoscritti? Forse che alcune sorgenti emettono più acqua di altre?

Ebbene vengo al dunque, sono stati inventati degli aggeggi che gasano l’acqua del rubinetto, anche diversi ristoranti ne sono dotati, benché debbano avvisare il cliente di ciò, ma spesso non avviene, pazienza. Non è questo il problema.

Il problema, non mio ma degli imbottigliatori delle acque di fonte
(vera o presunta), è che i fatturati delle ditte produttrici Lifestyle-Red-Sourcedi sistemi domestici di gasatura dell’acqua, negli ultimi anni, in gara con le forme e le linee per renderli sempre meno ingombranti e più estetici, si sono elevati a cifre interessanti.

Non vorrei a breve trovare scritto in qualche report di confederazioni del settore commercio l’allarmistica notizia che “calano le vendite delle bottiglie di acqua minerale”, come è
stato fatto per la pasta e le farine, facendo sentire gli italiani colpevoli di un danno a dimensione nazionale, quando il motivo vero è la sempre più vasta diffusione di intolleranze al glutine che sembra a nessuno importi.

Ognuno tira l’acqua al proprio mulino, ma in questo ormai tenace mondo della comunicazione e dello sfruttamento delle risorse, tutti devono poter vivere. C’è sempre un equilibrio: se tiri la coperta da un lato, l’altro rimane scoperto, ma non è detto che non si possa stare comodi lo stesso.
Il PIL tiene conto anche di questo trend.

Maura Sacher


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