Tribuna

C’è chi dice NO!

Il redde rationem e’ arrivato. L’ 8 Settembre tutti a casa dovrebbe portare altri indirizzi in materia di politica generale e in specifico nel settore agroalimentare, vitale e strategico per la nostra disastrata economia e per l’occupazione che ne deriva.

Auspicando un nuovo esecutivo si pensa soprattutto di affrancarsi da una Europa che nei decenni si è rivelata matrigna nei confronti dell’Italia e in specifico per i viticoltori e per quei bravi produttori di eccellenze uniche sul pianeta.

Basta essere schiavi di una Europa che penalizza continuamente e pesantemente da decenni le nostre produzioni di eccellenza.

Le arance sono surclassate da produzioni di dubbia qualità, l’olio extravergine deve inglobare per ordini superiori quantità di prodotto scarso e di dubbia valenza igienica, vogliono impedirci di chiamare “Taggiasche” le olive che solo sul nostro suolo crescono.

Per non parlare della querelle sulla misura dei pesci e delle vongole e delle pessime imitazioni di Parmigiano Reggiano e dei nostri pregiati vini.

Basta dire sempre signorsì alla Merkel!

Necessitiamo di un esecutivo deciso e fermo che investa soldi per tutelare i nostri prodotti e che in sede comunitaria non si pieghi ai diktat dei piccoli fuhrer di turno.

E basta con i furbetti amici degli amici che si accaparrano appalti e commesse sfruttando la mano d’opera pagandola 4 euro all’ora.

E basta con gli ignoranti e i saccenti che affermano ad esempio che la nostra produzione di grano è insufficiente e che quindi bisogna importare navi e navi di grano transgenico.

Basta con i vari riccastri di turno che affermano come il Sud non meriti niente e non venga considerato come meta per i Paperoni perchè povero di attrattive e cultura.

Il grande poeta John Donne scriveva: “Non chiederti per chi suona la campana perchè essa suona anche per Te”.

E il grande Ernest Hemingway si ispirò a questa poesia per dare il titolo ad uno suoi libri più belli.

Cari signori la campana ha suonato per voi.
Umberto Faedi


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Redazione

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