Stile e Società

Baccalà alla vicentina in festa

Grande festa per il baccalà a Sandrigo, in provincia di Vicenza, da venerdì 18 a lunedì 28 settembre 2015. Due settimane dedicate allo storico piatto della tradizione vicentina con numerosi eventi e la possibilità di gustare negli stand gastronomici questa delizia la cui tradizione risale al XV secolo.

Inizia tutto nel 1431 con il tragico naufragio della nave di Messer Piero Querini, mercante veneziano che, partito da Candia (l’isola di Creta) carico di merci, con rotta verso le Fiandre, perde parte dell’equipaggio e i pochi superstiti, in balia di marosi e dei capricci del vento, raggiungono fortunosamente un isolotto delle Isole Lofoten, a 100 km oltre il Circolo Polare. Soccorsi amorevolmente dalla popolazione della vicina Røst scoprono così lo strano modo di conservare il loro alimento principale, il merluzzo. Mondato, salato e seccato all’aria per mesi, il pesce diventava duro come un bastone; la gente di là lo chiamava “Stockfiss”, insomma lo stoccafisso, erroneamente da noi chiamato Bacalà (che invece è il merluzzo sotto sale).
Il dono di una sessantina di stoccafissi per il il viaggio di ritorno in patria, la Serenissima Repubblica di Venezia, la primavera successiva, diede il via ad una tradizione ancor oggi fortemente radicata nel territorio veneto e non solo.
Baccalà e stoccafisso sono due modi diversi di preparare il merluzzo e la ragione va imputata alle condizioni ambientali dei periodi di pesca, ed alla conseguente conservazione del pesce. Il merluzzo pescato d’inverno, alle latitudini più alte e nelle acque più fredde, si presta facilmente all’essicazione grazie all’esposizione all’aria fredda: viene scaricato a riva e portato a seccare per mesi sui graticci di legno a temperatura che si aggira a zero gradi, esposto quindi all’aria fredda e ai deboli raggi del sole del cielo nordico diventa un vero e proprio stoccafisso.
D’estate invece, quando la temperatura sale ed è impossibile essicarlo, appena pescato, ancora nella barca,viene pulito da testa, pinne, coda ed intestino ed immediatamente messo in barili, con abbondante sale che ne garantisce il prosciugamento e la lunga conservazione del baccalà.

Un’edizione ricca di novità quella di quest’anno: dall’elezione della Sandrina, la madrina ufficiale della Festa a Bacco e Baccalà: un banco d’assaggio con più di 100 etichette abbinate al Bacalà alla Vicentina. Completamente rinnovata anche la cerimonia di investitura dei nuovi Cavalieri del Bacalà di domenica 27 settembre, quando sarà rappresentata per la prima volta la pièce “Il signore del Baccalà” su testo originale di Stefano Karadjov. È prevista anche la presenza del ministro norvegese della Pesca Elisabeth Aspaker.
Come accade ogni due anni, l’edizione 2015 sarà accompagnata dalle Giornate Italo-Norvegesi, momento durante il quale una delegazione dell’isola di Røst, nell’arcipelago delle isole Lofoten, verrà a fare visita alla gemellata Sandrigo.
Non solo il classico Bacalà alla Vicentina con polenta dalla ricetta codificata dalla Confraternita del Baccalà, ma un menù ricco con piatti a base di Bacalà, come i Bigoli al Torcio di Limena con il Bacalà, gli Gnocchi di Posina al Bacalà ed il Risotto al Bacalà.

Ma quali vini abbinare? Come sempre il territorio offre degli ottimi abbinamenti: dal Vespaiolo di Breganze (Vicenza), bianco secco e con una perfetta sapidità, o un Lessini Durello un vino con una spalla acida importante perfetta per bilanciare la grassezza del piatto oppure il rosso Tai Colli Berici che con il suo corpo pieno ed un tannino poco aggressivo regala un perfetto connubio per una squisita cena.
www.baccalaallavicentina.it

Sonia Biasin


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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