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Aumenti positivi una volta tanto!

Un risultato ottenuto nonostante la crisi facendo leva sugli ideali di mutualità, solidarietà,coesione sociale, radicamento sul territorio e coinvolgimento delle giovani generazioni

La lunga e pesante crisi economica iniziata nel 2008 ha messo a dura prova il sistema produttivo italiano. Le aziende associate a Confcooperative hanno resistito a questa difficile congiuntura meglio di altri soggetti imprenditoriali, dimostrando una buona capacità di adattamento alle trasformazioni sociali ed economiche.

In tale scenario Confcooperative Emilia Romagna  archivia un 2014 soddisfacente, contribuendo in particolare a mantenere l’occupazione. Complessivamente nelle imprese associate si è registrato un leggero incremento dei posti di lavoro (+0,5%), che ha portato gli addetti a superare quota 72.300 mentre erano 70.024 nel 2013 e quota 75.300 con le Banche di Credito Cooperativo che assommavano a 74.972 nel 2013. Si tratta di un dato decisamente rilevante, e per certi versi anche sorprendente, in quanto in contro tendenza rispetto all’andamento generale.

La scelta di tutelare l’occupazione, anche in presenza di una minore redditività è stata responsabilmente messa in atto dalle cooperative che, da un lato, grazie allo stretto legame con il territorio sono in grado di rafforzare l’economia locale e, dall’altro, sono saldamente ancorate a quell’economia reale sulla quale occorre puntare con decisione per poter ottenere nuove e stabili prospettive di ripresa.

Per quanto concerne i diversi ambiti produttivi di Confcooperative Emilia Romagna, l’incremento più consistente dei posti di lavoro riguarda il settore sanitario con un +11,1% sul 2013, seguito dal consumo (+4,9%) e dalla solidarietà sociale (+2,2,%).

Positivo il trend anche per il settore agroalimentare, dove gli occupati sono cresciuti dello 0,8%. Sempre a livello regionale, oltre agli addetti, nel 2014 sono aumentati anche i soci delle cooperative di Confcooperative, che hanno sfiorato quota 275.000 con un +1,8% e diventano quasi 400.000 con le Banche di Credito Cooperativo, e il fatturato, che ha superato i 13.000 milioni di euro con un incremento dello 0,3%. 

Confcooperative Emilia Romagna ha recentemente costituito la Federazione dei Giovani Cooperatori, un organismo i cui obiettivi principali sono: contribuire alla promozione culturale e civile dei giovani con particolare riguardo alla loro educazione cooperativistica, favorire la collaborazione con le organizzazioni giovanili e cooperative e con le altre associazioni imprenditoriali locali, nazionali ed internazionali, sviluppare l’intercooperazione e costituire nuove cooperative di giovani, 
promuovere l’integrazione fra cooperative per l’erogazione di servizi complessi.

Fortemente radicata sul territorio regionale, Confcooperative guarda però con sempre maggior attenzione anche a ciò che avviene nelle altre aree italiane ed in altri Paesi esteri considerando l’internazionalizzazione una leva indispensabile su cui puntare per garantire alle imprese produttive i migliori risultati.

Contemporaneamente attraverso un progetto finanziato dalla Regione, Confcooperative ha anche avviato una missione di incoming per ospitare delegazioni di buyers stranieri che potranno visitare le imprese e il territorio in cui operano, anche nei prossimi mesi in occasione di EXPO, dove, nella terza settimana di settembre, Confcooperative Emilia Romagna sarà protagonista con i territori e le imprese

Fra i settori che sono cresciuti maggiormente infatti c’è quello dell’export mentre le imprese che non esportano nulla sono in crisi così come è in forte crisi il settore delle costruzioni e quello dei negozi al dettaglio mentre comincia a farsi strada una flessione nel settore della Grande Distribuzione.

Ci sono troppi punti vendita sul territorio e questa proliferazione ha avuto origine da una esigenza, che si trasformata in degenerazione, e da spinte dei politici e degli amministratori locali designati dai partiti con l’apporto dei mestatori del mondo di mezzo.

Le cooperative emiliano romagnole hanno quindi messo in campo tutte le proprie risorse per reagire alla congiuntura economica negativa e in termini di fatturato e occupazione hanno così ottenuto risultati in linea con i dati generali relativi allo scenario regionale secondo i quali nel 2014 il PIL è aumentato dello 0,2%.

A questo proposito Confcooperative ha fatto leva sugli ideali di mutualità, solidarietà, coesione sociale, radicamento sul territorio e coinvolgimento delle giovani generazioni. Questi principi costituiscono il vero DNA della cooperazione e le consentono di svolgere una funzione anticiclica nei periodi più difficili.

Umberto Faedi


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Redazione

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