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Adotta un filare del più antico vitigno di montagna del Trentino

Il Groppello di Revò, l’appello ultimo di Cantina LasteRosse in Val di Non per sensibilizzare

Silvia e Pietro Pancheri nel ventennale della loro cantina a Novella: attenzione mondo del vino italiano un pezzo di storia della viticoltura trentina è al capolinea perché non commerciale!

LA CAMPAGNA ADOTTA UN FILARE

“La nostra campagna nasce da un’ idea già condivisa in molti territori al mondo dove la sensibilizzazione della comunità passa attraverso i social e l’ invito a prendersi simbolicamente carico di un bene o di un prodotto in pericolo di estinzione” -racconta Silvia Tadiello la quale insieme al marito Pietro Pancheri gestisce una delle più alte cantine viticole della provincia di Trento in Val di Non. Per aderire al Patto d’Adozione su www.lasteross.it trovi tutte le informazioni, scrivici una mail a info@lasterosse.it e noi ti inviamo il patto di azione con le inclusioni del pacchetto, con il modello da compilare e le istruzioni da seguire per il pagamento.

 

LA VALLE DI NON CUSTODE DELLE RADICI DELLA VITICOLTURA TRENTINA

 

 Il Groppello di Revò è un vitigno autoctono a bacca rossa antichissimo e radicato nella storia dell’ agricoltura di montagna della provincia di Trento.  Pochi infatti sanno che durante l’Impero Asburgico furono proprio la Val di Non e la Val di Sole a rifornire di vino rosso la corte dell’ Imperatore di Vienna. Una delle più antiche cantine sociali della provincia di Trento venne infatti fondata proprio a Revò nel 1893.

Questo vitigno ha tutte le caratteristiche potenziali per dare un vino molto moderno se vinificato con tutte le cure agronomiche ed enologiche del caso. Grazie alla sua speziatura e alla sua vibrante acidità regala vini rossi non troppo alcolici ed è ottima base per la spumantizzazione metodo classico, come dimostrato dal LasteRosse Brut, a riserva di Pietro e Silvia Pancheri e molto amata dagli esperti del settore.

 

CINQUE ETTARI SUPERSTITI SULLE SPONDE DEL LAGO DI SANTA GIUSTINA

 

IL Groppello di Revò viene oggi prodotto in pochissime bottiglie da quattro cantine superstiti, “eroiche” nel vero senso della parola. La coltivazione dei vigneti a Groppello sulla Terza Sponda del suggestivo Lago di Santa Giustina nel comune di Novella si è contratta di oltre il 50 % in poco più di un decennio. I contadini non vogliono più lavorarli, troppa fatica per così poco vino. E il prodotto vino Groppello fatica ancora, nonostante il favore della stampa di settore non viene promosso localmente dagli esercenti stessi, poco inclini a sperimentare nuove proposte più difficili da proporre rispetto alle tipologie più note. Ma LasteRosse non demorde, vuole resistere.

“Non si molla una delle più preziose voci della biodiversità del Trentino!” – dichiara Silvia Tadiello, una veneta DOC che oltre dieci anni fa decise di trasferirsi da Rovigo a Romallo per amore di Pietro e del Groppello.

 

VENTI ANNI, UN ETTARO DI VIGNETO E TANTO LAVORO DI CANTINA E COMUNICAZIONE

 

In venti anni di attività abbiamo investito nel nostro ettaro di vigneto a strapiombo sulle laste del lago di Santa Giustina per migliorarne la coltivazione – spiega Pietro Pancheri- lo facciamo con le forze di famiglia e di pochi altri collaboratori. Abbiamo perfezionato la tecnica del metodo classico da uve Groppello, che ci viene riconosciuto dagli esperti del settore come una delle bollicine italiane da vitigni autoctoni più interessanti.

Abbiamo anche investito tanto in comunicazione, in social marketing ed eventi –aggiunge Silvia-: crediamo di aver dato una mano al turismo del territorio inventando eventi come i wine-trekking nelle vigne che negli anni hanno contribuito a rendere più ricca l’ offerta turistica della Valle della Mela.

Tutto questo ci è costato tanto in termini di investimento di soldi: fare bene un lavoro vuol dire avvalersi di migliori consulenti e fornitori sul mercato, ma per noi, il Groppello e il nostro territorio lo meritano!

 

LA CAMPAGNA ADOTTA UN FILARE DI GROPPELLO PER IL 2021

 

Partita negli utilissimi giorni del mese di novembre la campagna ha subito destato un grande interesse e già nei primissimi giorni una ventina di persone hanno adottato un filare – spiegano Silvia e Pietro.

Per un controvalore di 100 € i sostenitori della campagna avranno il loro nome su un filare che noi coltiveremo inviando loro immagini e filmati durante l’ anno 2021. I sostenitori per questa cifra riceveranno un pari valore di bottiglie di Groppello fermo e spumante e verranno ospitati in cantina per una degustazione non appena l’emergenza pandemia sarà rientrata. Una cifra simbolica di 5 euro verrà inoltre donata all’Associazione Slow Food, che da anni tutela la biodiversità agricola nel mondo. 

“Speriamo possa essere un esempio e che sia di stimolo anche per altri produttori a intraprendere questa strada e a continuare insieme questa tradizione, fare rete, risvegliare la curiosità dei consumatori e promuovere una economia di territorio virtuosa” concludono Silvia e Pietro Pancheri.

 Per semplificare  puoi fare subito pagamento esclusiva tramite Bonifico Bancario Intestato a: Azienda agricola Pancheri Pietro

Via 4 Novembre 33, 38028 Novella Frazione Romallo (TN)

Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia Sede di Revò

IBAN: IT65I0820035310000005010038

Causale: Adesione al Progetto “Adotta un filare”


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Redazione

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