Curiosità

Addio all’ultima risaia del territorio bolognese?

I consigli comunali di Baricella, Budrio, Granarolo, Minerbio e Molinella hanno votato a favore così come il consiglio della città metropolitana di Bologna.

I consigli comunali di Baricella, Budrio, Granarolo, Minerbio e Molinella hanno votato a favore così come il consiglio della città metropolitana di Bologna.

Il nuovo polo logistico sarà grande 70 volte la Piazza Maggiore di Bologna.

Due gli insediamenti, il primo su un’area di 25 ettari dove sorgeva lo zuccherificio di San Pietro in Casale.

Il secondo nel territorio fra i comuni di Altedo e Malalbergo si svilupperà su 73 ettari.

In una area compresa tra Altedo, Bentivoglio, Malalbergo e San Pietro in Casale la società APRC Group vuole fare un hub – centro logistico ma non è prevista l’interconnessione con la ferrovia.

Questa società immobiliare francese con sede a Lione vuole stravolgere e inquinare il panorama della Bassa Bolognese.

Secondo il Centro Culturale Nuova Casa del Popolo La Casona di Ponticelli questi polo logistico porterà solo inquinamento luminoso, aumento del traffico, peggioramento della qualità dell’aria, cementificazione e lavoro precario e mal pagato.

La zona è l’ultima nella provincia di Bologna nella quale sono presenti risaie.

L’ area è di proprietà della SIS – Società Italiana Sementi che da decenni seleziona varietà e fornisce le sementi alle risaie italiane.

Sono già sparite negli anni le zone umide e quasi tutti i maceri, piantate, frutteti, vecchie valli, essiccatoi per cereali, lavori di bonifica e case coloniche.

E con la sparizione di zone umide ed edifici se ne va anche la storia e la testimonianza delle lotte delle persone che abitavano e lavoravano duramente in questo territorio.

L’ ultima risaia produce e seleziona le sementi e le varietà per le risaie italiane.

Non è una zona incolta come è falsamente riportato nella documentazione sottoposta ai consiglieri della città metropolitana.

La città metropolitana afferma di voler valorizzare il territorio ed il paesaggio della provincia di Bologna.

Ma come può farlo concedendo permessi per distruggere suolo e cementificarlo?

Il beneficio supposto ipotizza assunzioni sulla carta di 1500 – 1900 addetti per il polo logistico non interconnesso con la ferrovia.

Lavoro precario e mal pagato come dimostrano le tante vertenze portate avanti nel settore della logistica negli ultimi dieci anni.

La prima prevedibile conseguenza di questa sciagurata scelta sarà il peggioramento della qualità dell’aria legato all’aumento del traffico su gomma.

E poi la viabilità delle città limitrofe si congestionerà ulteriormente essendo già appesantita dal traffico di camion legato al Centergross e all’Interporto.

La Nuova Casa del Popolo di Ponticelli pianterà alberi per unire le radici del passato con quelle delle generazioni future.

Umberto Faedi 


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Redazione

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