Un occhio sul mondo

A Bologna con Lucio Dalla

A Bologna con Lucio Dalla

A Bologna con Lucio Dalla

Sono trascorsi dieci lunghi anni da quando il più grande ballista della storia come Lucio amava definirsi ci ha lasciato più soli e smarriti.

“A Bologna con Lucio Dalla” è il titolo del bel libro scritto da Giorgio Comaschi.

Ho conosciuto Giorgio alla Ostaria delle Dame e già denotava una grande verve creativa.

Negli anni è diventato giornalista professionista lavorando per il Corriere dello Sport e la Repubblica.

Grande appassionato di calcio e tifoso come Lucio del Bologna FC si è occupato per questi due quotidiani di calcio e spettacoli e ha una rubrica su Il Resto del Carlino.

Giorgio ha ottenuto l’ambito Premio Beppe Viola dedicato al giornalismo sportivo.

Ha condotto e partecipato a numerose trasmissioni della RAI e lavora in teatro in veste di autore, attore e regista.

Ha all’attivo numerosi lavori letterari alcuni dei quali dedicati a Bologna.

In questo interessante libro Giorgio parla di una città che è contemporaneamente due città: quella di giorno e quella di notte.

A Bologna con Lucio Dalla

 

Racconta molto bene un percorso nei luoghi che Lucio frequentava e quello che faceva con le persone che frequentava e con chi incontrava in giro.

I portici, Piazza Grande, lo studiolo nel quale si chiudeva per ore a comporre e scrivere.

I mondi dei bar che gli piaceva frequentare anche di notte e le grandi balle che vi si raccontavano, i locali, la casa di Via D’Azeglio, le osterie, la Trattoria da Vito.

Come Bologna Lucio era doppio: il Lucio di giorno e quello di notte.

La passione per il calcio e il basket, grandissimo tifoso della Virtus Basket.

I tornei di calcio a Gaibola sui Colli Bolognesi e le partite con gli amici della Trattoria da Vito.

Lucio dormiva poco, faceva spesso sonnellini nello studiolo e poi si svegliava e telefonava per sapere dove erano gli altri della compagnia dei pazzi sprasolati e un poco scemi.

E arrivava in macchina o si faceva andare a prendere per assaporare la notte con i biassanott forse per scacciare i cattivi pensieri.

I biassanott erano quelli che tiravano l’alba e concludevano il loro girovagare con il giornale e il caffè in stazione.

Gli piaceva molto giocare a tressette soprattutto per stare al tavolo con gli amici.

E si divertiva a tentare improbabili giocate per vedere le reazioni stupite degli altri.

Nei capitoli del gradevolissimo libro Giorgio regala spaccati della vita di Lucio e segreti di una Bologna unica e sconosciuta ai più.

Giulio Perrone Editore Roma – Euro 15


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Redazione

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