
All’Antica Osteria Morelli serata con i vini Cesconi

Giovedì prossino 16 ottobre a Canezza l’azienda di Pressano accompagnerà i piatti di Fabio Ferro con il Trentodoc bio Blauwal Cuvée Extra Brut, lo Chardonnay Riserva 2021, il Pivier Merlot 2019 e il Gewürztraminer GT Passito 2018.
L’antica Osteria Morelli di Canezza, sulla scia del successo delle cene con il produttore e delle serate enogastronomiche a tema organizzate dai nuovi numi tutelari delllo storico locale, l’affiatata coppia Fabio Ferro (ai fornelli) e Nicola Masa (in sala), giovedì prossimo 16 ottobre (ore 20) propone all’affezionata clientela un incontro conviviale con i gioielli di una delle aziende vitivinicole più prestigiose del Trentino: la “maison” Cesconi di Pressano.
Un appuntamento che si preannuncia quanto mai interessante per gli amanti della buona tavola e per i wine lover.
Il menu della serata abbinato ad alcuni gioielli della Cantina Cesconi

Questo il menu della serata. Benvenuto dello chef. Sformato di castagne con fonduta di formaggi d’alpeggio. Risotto Grumolo delle Abbadesse con i funghi della Valle dei Mòcheni, dell’Altopiano di Pinè e della Val di Fiemme. Brasato di manzo altoatesino con purè di patate. Torta Sbrisolona.
Vini abbinati: Blauwal Cuvée Extra Brut Trentodoc biologico (Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero). Garli Chardonnay Riserva 2021. Pivier Merlot 2019. GT Gewürztraminer Passito Vendemmia Tardiva 2018.
Quella Nosiola portata ad Innsbruck, sui carri, dal bisnonno Bernardino
Cesconi è un’azienda familiare con una grande tradizione vitivinicola maturata sulle colline di Pressano di Lavis.

Una realtà che affonda le proprie radici nella storia (1751). Alcuni documenti – siamo agli inizi dell’Ottocento – attestano l’acquisto da parte della famiglia Cesconi del vigneto Olivar, la cui Nosiola, grazie all’intraprendenza del bisnonno Bernardino arrivava fino ad Innsbruck trasportata su carri di fortuna trainati dai buoi.
Successivamente il nonno Rinaldo, con l’aiuto del figlio Paolo, cominciò a rifornire diverse osterie e trattorie della città di Trento. Negli anni successivi Paolo incrementò la superficie aziendale avviando quella che oggi è una delle realtà emergenti in Italia e in Europa anche per il ruolo avuto e che ha tuttora all’interno della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
Quando Cesconi puntò alla conversione biologica di tutti i vigneti
Nel corso degli anni, con lungimiranza, la famiglia Cesconi, dopo aver maturato la convinzione di eliminare l’utilizzo di tutti i prodotti chimici di sintesi, ha deciso di puntare sulla conversione biologica di tutti i vigneti e, più recentemente, di avviare un processo di avvicinamento graduale alla biodinamica.
Una scelta – dicevamo – lungimirante e coraggiosa che Lorenzo Cesconi, per molti anni presidente della Federazioni Italiana Vignaioli Indipendenti, ha abbracciato con convinzione, coinvolgendo nella scelta filosofica altri colleghi.
Venti ettari di vigneto tra le colline di Pressano e la Valle dei Laghi
Attualmente i vigneti Cesconi si estendono su una superficie di circa 20 ettari, suddivisi tra la zona di Pressano e nella Valle dei Laghi lungo il torrente Sarca, terroir caratterizzati da notevoli differenze pedoclimatiche, di clima e di suolo.
Nel corso degli anni il patriarca Paolo Cesconi, affiancato dai figli Alessandro, Franco, Roberto e Lorenzo, ha avviato una graduale trasformazione dell’azienda sostituendo, ad esempio, la tradizionale pergola trentina con sistemi di allevamento a maggiore densità di impianto riducendo di conseguenza la resa produttiva. Le uve vengono vinificate utilizzando tecniche innovative che permettono di preservare l’integrità aromatica delle uve e garantire la serbevolezza dei vini.
Tradizione e innovazione si accompagnano, in una costante ricerca della qualità, con la volontà di produrre vini identitari che rispecchino l’espressione genuina del territorio.
In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri